Bruxelles: stop ai test su cani, gatti e primati entro il 2020
Un passo avanti molto importante dal punto di vista etico, che si affianca ad altre scelte importanti per la tutela degli animali, come la messa al bando del foie gras
Niente più test sugli animali a fini commerciali: questa è la decisione del Governo di Bruxelles, che entro gennaio del 2020 metterà al bando la sperimentazione su cani, gatti e primati, sia in città che in tutta la regione omonima. Allo stesso modo, la sperimentazione su questi animali sarà vietata anche nell’ambito dell’istruzione e dei test di sicurezza entro il 2025, a eccezione dei casi in cui non siano disponibili alternative e i test siano assolutamente necessari. Un risultato importante, ottenuto grazie anche al lavoro delle associazioni animaliste GAIA e Cruelty Free International (CFI), che hanno portato all’approvazione del governo di una nota del Segretario di Stato responsabile del benessere degli animali, Bianca Debaets, volta a ridurre del 30% la sperimentazione animale nella regione.
“Ringraziamo il Segretario di Stato per questo segnale forte e impegnato lanciato alle altre regioni, ma anche per aver attuato una politica ambiziosa a favore delle alternative alla sperimentazione animale” – ha dichiarato Ann De Greef, Direttore di GAIA – Da tempo chiediamo che vengano fissati obiettivi concreti per ridurre la sperimentazione animale. Per la prima volta, vediamo una reale volontà di sviluppare una politica degna di questo nome con l’obiettivo di ridurre in modo sostanziale la sperimentazione animale. Si tratta di un’ottima notizia, che fa ben sperare per gli oltre 90 mila animali che ogni anno soffrono nei laboratori della regione”.
Dopo aver detto “basta” al foie gras, la regione di Bruxelles sembra ora seguire l’esempio della vicina Olanda, che qualche tempo fa ha bandito i test sugli animali per la ricerca sulla sicurezza delle sostanze chimiche entro il 2025. Ma non solo: pur essendo il Paese che ospita il più grande centro di sperimentazione sui primati d’Europa, l’Olanda ha dato lo stop ai test su oranghi e scimpanzé a favore di un approccio più etico alla ricerca scientifica. Quanto a questo, una ricerca etica è davvero possibile ed efficace? Secondo Susanna Penco, ricercatrice dell’Università di Genova che da sempre lavora nel campo della sperimentazione medica senza l’utilizzo di animali, sì: come ha dichiarato ai nostri microfoni, infatti, “la sperimentazione sugli animali non è specie-specifica. Se la differenza fra un ratto e un topo è enorme, per esempio, pensiamo quanto può differire allora un topo da una donna di 30 anni, o da un bambino. Se parliamo di livello scientifico, un veterinario ha senso che faccia esperimenti su un cane per curare altre migliaia di cani, o su un gatto per curare altri gatti, ma le ricerche per gli esseri umani dovrebbero essere tutte fatte con metodologie che si chiamano “human based”, e in verità già in parte è così”.