Moda: ecco perché scegliere borse vegan anche se non si è vegani
Non è solo una questione di rispetto per gli animali: le borse vegan tutelano maggiormente l’ambiente e i lavoratori rispetto alle loro concorrenti di pelle.
Da che mondo è mondo le borse – insieme alle scarpe – sono in assoluto tra gli accessori più amati dalle donne di tutte le età. Spesso, però, non sappiamo cosa realmente si nasconda dietro a una bella borsa di pelle: sofferenza animale, certamente, ma anche una buona dose di inquinamento e di sfruttamento della manodopera necessaria alla loro produzione. E questo lo sa bene Maddalena Dursi, milanese di 31 anni che l’anno scorso – dopo 4 lunghi anni di impegno e progettazione – ha dato vita al brand BeMine, che produce borse vegan artigianali e completamente personalizzabili.
L’impatto ambientale delle borse in pelle
Molti di noi considerano un prodotto in pelle sinonimo di lusso e qualità e questo è un po’ ciò che pensava anche Maddalena agli esordi quando, grazie alla sua creatività, si scoprì abile nel creare – partendo da zero – borse personalizzate per le amiche. Ma una ricerca accurata ha portato a galla la verità: dietro la concia, ovvero il processo produttivo di lavorazione della pelle necessario per arrivare al prodotto finito, in realtà si nasconde un impatto ambientale altissimo, che mal si concilia con il forte bisogno odierno di riduzione dell’inquinamento atmosferico. Se poi si prende in considerazione della pelle di bassa qualità, che spesso è prodotta e lavorata nei Paesi in via di sviluppo, la situazione si aggrava ulteriormente: a una produzione ancora più inquinante, dovuta all’arretratezza dei macchinari utilizzati per la concia, si affianca anche un inaccettabile sfruttamento del lavoro e della manodopera, spesso costituita da donne e bambini molto piccoli. Ma purtroppo l’industria della moda sembra non curarsi minimamente della tutela ambientale e dei diritti umani, tanto che oggi il Bangladesh – dove lo sfruttamento dei lavoratori è purtroppo la normalità – è diventato l’emblema del “fast fashion” mondiale.
Il motivo per cui la produzione di pelle avviene soprattutto nei Paesi poveri è semplice: la manodopera sottopagata e norme di tutela ambientale pressoché inesistenti consentono alle grandi industrie multinazionali di produrre capi e oggetti in pelle praticamente a costo zero, a scapito della salute dei lavoratori – costretti a maneggiare sostanze pericolosissime per la salute necessarie per la concia – e dell’ambiente. Ecco i motivi che dovrebbero spingere ognuno di noi – al di là della scelta alimentare vegana – verso l’utilizzo di borse e accessori vegani. “Le borse vegan sono più eco sostenibili di quelle in vera pelle – ci spiega Maddalena – È vero che anche la produzione della finta pelle ha il suo impatto ambientale, ma ogni cosa che viene prodotta ce l’ha. Occorre quindi scegliere quello che ha l’impatto ambientale minore. C’è anche un altro motivo più frivolo forse, ma non meno importante: è trendy! La moda, infatti, sta significativamente cambiando rotta per quanto riguarda l’uso di pelle e pellicce: prendete ad esempio Giorgio Armani che ha di recente annunciato di non voler più usare la vera pelliccia nelle sue collezioni, oppure la stilista Stella McCartney che da sempre realizza borse e accessori in vegan leather.”
Quali sono le differenze?
Ma, in sostanza, in cosa sono diverse le borse vegan dalle altre? Lo abbiamo chiesto a Maddalena: “Innanzi tutto le mie borse sono diverse perché le ho disegnate io! Sono infatti modelli esclusivi che ho progettato e affinato nel tempo io stessa. Sono frutto della mia passione per questo lavoro e di ore e ore passate a disegnare, capire, studiare, provare… Insomma, sono borse con un cuore, anche se non è quello di alcun animale! Poi è certamente diverso il materiale impiegato: personalmente ho scelto, come materiale base, la finta pelle perché ne amo l’effetto e ho scoperto che a molte donne piace, soprattutto perché in tanti non amano più l’idea di indossare vera pelle. A questo materiale ne accosto altri ancora più eco sostenibili come il sughero naturale e altre fibre ricavate dagli scarti della frutta.”
Maddalena e le sue borse vi aspettano sul suo sito http://www.beminebags.com/