António Guterres, Nazioni Unite: “L’uomo è l’asteroide della Terra, noi siamo il pericolo”
Parole chiare e dirette da parte del Segretario Nazionale delle Nazioni Unite durante una conferenza tenutasi a New York
Pochi giri di parole per António Guterres, Segretario Generale dell’ONU, che ha espresso la sua preoccupazione in merito alla situazione della crisi climatica durante un discorso tenuto all’American Museum of Natural History di New York. Le parole di Guterres sono paradigmatiche e molto semplici in merito alle responsabilità (e alle possibili soluzioni) sulla crisi climatica. Due i punti focali del discorso: il ruolo dirompente delle attività umane e la responsabilità del mondo dei combustibili fossili che Guterres ha definito “il Padrino” della crisi climatica.
Asteroidi umani
“Gli esseri umani sono solo un piccolo “bip” sul radar della storia del pianeta Terra – ha spiegato il Segretario delle Nazioni Unite – nel caso della crisi climatica noi non siamo affatto i dinosauri, bensì il meteorite che li portò all’estinzione, non siamo solo in pericolo ma siamo il pericolo, ma siamo anche la soluzione”. Guterres ha anche citato l’Accordo di Parigi, un trattato internazionale firmato nel 2015 tra gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e che prevedeva fra i suoi obiettivi il mantenere la temperatura media mondiale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e proseguendo l’azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, riconoscendo che ciò potrebbe ridurre in modo significativo i rischi e gli effetti dei cambiamenti climatici.
Secondo Guterres “Siamo nel momento della verità perché la possibilità di mantenere il riscaldamento medio annuo al di sotto del +1.5°C è appeso ad un filo”. Le emissioni continuano a crescere troppo velocemente e nuovi studi citati dal Segretario e che arrivano dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) spiegano che “esiste una probabilità dell’80% che la temperatura media globale annuale supererà temporaneamente 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali per almeno uno dei prossimi cinque anni”. Insomma gli obiettivi di Parigi si allontanano.
Di chi è “la colpa”?
Nel suo discorso Guterres è chiaro: uno dei problemi principali sono le emissioni generate dall’uso dei combustibili fossili in tutti i settori, quelli che il diplomatico di origine portoghese chiama “Il Padrino” della crisi climatica. Ecco una delle soluzioni: “Tassare i profitti di queste attività recuperando denaro da investire nelle azioni proprio contro per la crisi climatica”. La conseguenze della crisi climatica stanno già facendo danni non solo legati alle condizioni meteorologiche sempre più estreme ma, di conseguenza, sui prezzi del cibo, sulla sicurezza fisica della popolazione mondiale e sulla sicurezza del lavoro. Tutto questo costa: Guterres spiega che “Se anche le emissioni fossero a zero oggi, il caos climatico genererebbe una spesa mondiale di circa 38 mila miliardi all’anno fino al 2050. La crisi climatica è la madre di tutte le tasse pagate da tutti noi, tutti i giorni”.
Per rispettare l’Accordo di Parigi, le emissioni dovrebbero calare del 9% ogni anno fino al 2030. Nelle nostre attività quotidiane quello che certamente possiamo fare da subito è scegliere un’alimentazione vegana che è sempre e comunque quella che produce emissioni minori rispetto a qualsiasi altro tipo di scelta alimentare.