Animali nei circhi, ora si parla solo di “superamento graduale”: al via la protesta
Con il nuovo emendamento non si parla più di “graduale eliminazione” degli animali dai circhi: la protesta delle associazioni animaliste
Nella giornata di ieri il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la legge che prevede il “graduale superamento” dell’utilizzo di animali negli spettacoli circensi. È stato modificato, di fatto, il decreto legge proposto dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che prevedeva invece una “revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”, come richiesto da tempo dalle associazioni animaliste.
Non c’è più traccia, dunque, della parola “eliminazione” nella formulazione del testo e questo ha suscitato reazioni contrastanti da parte delle associazioni a tutela degli animali. Per esempio la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, si è detta amareggiata da questa modifica: “Rispetto alla formulazione originaria, dove si parlava di graduale eliminazione e non di graduale superamento dell’uso di animali nei circhi, il testo approvato oggi dal Parlamento è un evidente compromesso al ribasso. Resta, per questo, tanta amarezza“. La vera sfida, per l’associazione, rimane dunque quella di “dare senso e significato a una formulazione decisamente vaga e priva di contenuto” chiedendo al governo di “allineare il nostro Paese a tutti quelli che hanno già detto no allo sfruttamento di animali nei circhi, ma di tenere conto della stragrande maggioranza degli italiani, il 71% dei quali chiede un provvedimento di civiltà”.
Di tutt’altro avviso invece è LAV, sul cui sito si legge:
Superamento ed eliminazione? La stessa cosa, anche dal punto di vista giuridico
“Oggi, con l’emendamento Di Giorgi presentato ‘in zona Cesarini’, l’esecutivo e la maggioranza non hanno colto l’occasione di riscattarsi dopo la peggiore legislatura animalista della storia repubblicana – continua Rocchi – ma non si sono smentiti, confermando di non tenere in alcun conto né gli animali né gli italiani”. Una situazione che lascia l’amaro in bocca, dunque, e che per Enpa non è vantaggiosa per nessuno: “Con questa resa perdono tutti. Perdono gli animali, costretti alla cattività e a comportamenti innaturali; perde l’opinione pubblica, contraria allo sfruttamento nei circhi; perdono i circensi che, animali o no, rappresentano parte di un mondo in crisi irreversibile; perde la maggioranza, incapace, come già dimostrato, di prestare ascolto a una sensibilità condivisa e di resistere alle pressioni delle lobby”, conclude Rocchi.
Anche LAV è intervenuta sull’argomento, condannando “il passo indietro del ministro Franceschini che, dopo aver difeso strenuamente il suo Disegno di legge-delega appena qualche settimana fa in Commissione Cultura, ha permesso questa modifica”. L’associazione, comunque, non perde le speranze: “Speriamo nella seconda lettura della Camera per far ritrovare il coraggio di sostenere una vera riforma, con una data certa per il cambiamento, verso uno spettacolo etico, senza animali”. Di tutt’altro avviso, invece, il senatore Carlo Giovanardi, che solo qualche giorno fa aveva definito un ipotetico circo senza animali come “un circo morto”. “Il primo sconfitto del dibattito al Senato sull’utilizzo degli animali nel circo – ha commentato – è il fondamentalismo animalista che nella sua follia vuole cancellare dal circo persino i cani, presenti nelle case di milioni di italiani, e i cavalli che vengono normalmente utilizzati negli sport equestri, nel trekking, nelle manifestazioni folcloristiche, nel carosello dei carabinieri, nell’ippoterapia”.
Da non dimenticare che al di là del dibattito politico, numerosi veterinari si erano schierati a favore di un circo senza animali: la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), infatti, è intervenuta tempo fa con una nota ufficiale affermando che “i comportamenti fatti assumere dai circensi agli animali sono del tutto innaturali e spesso opposti alle caratteristiche di specie; la convivenza forzata di specie diverse, come preda – predatore (ad esempio leoni in groppa ai cavalli), i fattori stressogeni come luci, rumori, dimensioni ridotte delle gabbie sono solo alcuni degli aspetti caratterizzanti gli spettacoli circensi con animali che non rispettano questi ultimi né lasciano spazio di miglioramento”. Anche l’etologo Roberto Marchesini, ai nostri microfoni, aveva condannato la “mentalità circense dell’esibizione” definendola di per sé una forma di morte.
Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi si era invece detto contrario all’eliminazione degli animali dagli spettacoli, considerandola lesiva per gli animali stessi. Ora che la decisione è rimandata alla Camera, dichiara: “Non molleremo e continueremo a far sentire la nostra voce. Manifesteremo la nostra disapprovazione con studi scientifici alla mano in cui risulta che gli animali non possono vivere senza il circo e il circo senza animali“. Il ministro Franceschini ha così commentato la vicenda: “Il graduale superamento della presenza degli animali nei circhi consente di gestire la questione in modo non ideologico ma con buon senso, arrivando all’obiettivo di far sì che i circhi continuino a lavorare, in un clima dell’opinione pubblica che è profondamente cambiato rispetto al tema della tutela degli animali”.
La senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi, invece, ha tenuto a sottolineare che l’accordo sulla dicitura “graduale superamento” è sì una mediazione, ma rappresenta anche ciò che il Governo farà in concreto. “Se avessimo indicato un termine ultimo per l’eliminazione degli spettacoli con animali avremmo creato soltanto confusione, non avremmo garantito che gli animali non più usati avessero sistemazione adeguata. E poi non ci sono i parchi e le strutture adatte ad accoglierli“, ha dichiarato.
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