18mila mucche morte nell’incendio di un allevamento in Texas e non solo le sole
Una tragedia di proporzioni gigantesche riporta l’attenzione (o dovrebbe farlo) sulle condizioni di sfruttamento degli animali che alleviamo per il loro latte e la loro carne.
Lo scorso lunedì 10 Aprile 2023, circa 18mila mucche sfruttate per il loro latte sono morte bruciate vive all’interno di uno dei più grandi stabilimenti del paese, la Texas Dairy Farm. Le cause dell’incendio – che ha causato anche il ferimento di uno dei dipendenti dell’allevamento – non sono ancora state accertate ma l’ipotesi più probabile secondo i media americani sarebbe quella del surriscaldamento di una macchina che aspira il letame: una scintilla avrebbe fatto reazione con il metano presente nella struttura, un gas prodotto dalle stesse mucche attraverso i propri processi digestivi.
In alcuni video, che evitiamo di pubblicare, si sentono distintamente i muggiti delle mucche che bruciano vive all’interno della struttura mentre divampa l’incendio. Secondo PETA, associazione americana per i diritti degli animali quello che si è verificato in Taxas è solo uno dei tanti incidenti (anche se uno dei più gravi degli ultimi anni) che mostrano la completa assenza di strutture di sicurezza per questi animali: “Le mucche imprigionate nelle fattorie e allevate per il loro latte sono escluse dalla protezione ai sensi dell’Animal Welfare Act federale, il che significa che non esiste alcuna legge che impedisca ai lavoratori di rimuovere le loro corna (o il tessuto che si trasformerebbe in corna) utilizzando strumenti a ghigliottina, fili affilati, ferri roventi o sostanze chimiche caustiche, il tutto senza sollievo dal dolore, figuriamoci uno per proteggerli da una morte come questa”. I dati presentati da un’altra associazione americana, l’Animal Welfare Institute, parlano, dal 2013, di quasi 6,5 milioni di animali da allevamento morti negli incendi, di cui circa 6 milioni erano polli e circa 7.300 mucche: a queste cifre andranno ad aggiungersi le 18mila di questa tragedia.
Questo incendio riporta alla luce nuovamente il tema del benessere animale in queste fabbriche nelle quali gli animali non solo altro che macchine metaboliche che trasformano foraggio di scarsa qualità (principalmente composto da soia importata da zone devastate dalla deforestazione) in proteine date dalla loro carne e dal loro latte, dopo essere state confinate in condizioni completamente contrarie alla loro etologia. PETA propone una giusta riflessione: “Che cosa sarebbe successo se, invece di 18000 mucche, fossero morte 18000 persone? Ci occuperemmo delle condizioni di mancata sicurezza nelle quali si sono trovate a vivere fino a quel momento? La gente inonderebbe le strade in segno di protesta e non illudetevi: questi animali hanno sentito la loro pelle ribollire e i loro polmoni bruciare proprio come farebbero gli umani”.
TY @VoxDotCom @mbolotnikova @KennyTorrella @HASHTAGHASHTAGH for highlighting the impact of barn fires in relation to #factoryfarming. These incidents are a symptom of a larger problem: how we raise and treat farmed animals. https://t.co/UuhNPow8iY
— Animal Welfare Institute (@AWIOnline) April 17, 2023