“Siamo quello che mangiamo”: il cibo è un discorso che facciamo all’altro
Un volume che raccoglie numerosi interventi e riflessioni sul tema del cibo: interessante e utile soprattutto in questa fase storica

“Per gli esseri umani il cibo è la base sulla quale sono state costruite vere cattedrali di cultura”. Questa frase dell’antropologo e giornalista Marino Niola potrebbe riassumere molto bene l’essenza di questo volume edito da UTET che raccoglie otto saggi brevi sul tema del cibo declinato in molti dei suoi aspetti. Un volume che nasce anche come risultato di un festival di approfondimento culturale dedicato all’antropologia del contemporaneo, “I dialoghi di Pistoia” che ne ha curato l’edizione.
Il cibo come cultura quindi, e sempre Niola, autore di uno dei saggi che arricchiscono il volume, scrive: “La dieta ha smesso di essere una misura di benessere per diventare una condizione dell’essere. Come dire che se una volta eravamo noi a fare la dieta adesso è la dieta a fare noi“. Quello che mangiamo e quello che scegliamo di non mangiare crea quello che siamo e determina anche quello che comunichiamo agli altri.
Il libro raccoglie le riflessioni e dati attorno alle varie accezioni del cibo: dal tema della nascita degli allevamenti intensivi a causa dell’esperimento nel 1923 da parte di una piccola allevatrice americana, Cecile Steele esplorato dal giornalista Stefano Liberti, passando per il ruolo del cibo nell’educazioni e nei rapporti familiari nell’intervento della psicanalista Laura Pigozzi, per arrivare allo spreco alimentare e ai suoi risvolti sociali nel saggio di Andre Segre, agronomo ed economista italiano fra i più competenti sul tema.
Religioni, storia, economia, educazione, sessualità, etica, politica: il cibo interseca tutti questi temi in modo potente e interessante. Conoscere il valore che quello che mangiamo può avere non solo sulla nostra salute ma su decine di altri aspetti – alcuni così difficili da immaginare senza una guida culturale attenta ed esperta – è un esercizio necessario più che mai in questa parte della nostra storia umana, soprattutto qui, nella parte occidentale e privilegiata del mondo dove possiamo permetterci – e ne abbiamo anche il dovere morale – di parlare del cibo, facendone un oggetto culturale e non di mera sopravvivenza. Questo libro ci fornisce un buon modo per ascoltare e dialogare con chi ne sa più di noi.
AA.VV
Siamo quello che mangiamo
UTET
euro 17,00
eBook disponibile