Le bugie nel carrello
Il metodo biodinamico per l’agricoltura non è adatto ai vegani. Il Kamut non è un grano di origine antica, né tanto meno egizia. Spesso lo yogurt alla frutta viene colorato con succo di barbabietola o di carota nera. Dario Bressanini, con il suo “Le bugie nel carrello” ci accompagna fra gli scaffali di quel fantastico museo che è il supermercato: leggere le etichette, informarsi, capire, essere consapevoli di ciò che si acquista è un’arma carica che il consumatore ha fra le mani, ma che spesso lascia, per così dire, “nella fondina”, senza sapere di averla nemmeno addosso.
Bressanini è un divulgatore scientifico, un chimico di formazione ed un giornalista, di quelli che non hanno bisogno del “tesserino” per essere tali, perché la sua forza sta nel raccontare fatti, studiare, fare ricerca e poi aggiornare tutti gli altri.
Il suo blog, “Le scienze in cucina” è non solo da seguire, ma da leggere e ri-leggere attentamente. Se è vero che “Siamo quello che mangiamo”, allora forse è bene sapere un po’ di più su quello che paghiamo e poi ingurgitiamo.
“Le bugie nel carrello” edito da Chiarelettere, ideale seguito di “Pane e bugie”, ci porta a fare una passeggiate fra la tanta e continua disinformazione o, peggio, mistificazione, su ciò che mangiamo. Scopriamo la vera storia del Kamut, un tipo di grano per niente adatto ai celiaci (anzi) e della leggenda del ritrovamento di chicchi egizi datati 4 mila anni fa che avrebbero germogliato una volta piantati nelle fertili terre del Montana. Scendiamo da cavallo: i chicchi, con molta probabilità arrivavano dalla Turchia e sono geneticamente davvero molto simili al grano duro.
E se il nome Steiner vi rimanda alla memoria soprattutto il metodo pedagogico, sappiate che con le sue otto lezioni di agricoltura, questo filosofo-architetto-riformatore è anche il fondatore ideale della biodinamica, tecnica di coltivazione che prevede in più, rispetto al biologico, l’uso di “preparati” come il “cornoletame”: letame di vacca che viene lasciato fermentare all’interno di un corno di vacca (meglio se ha già partorito) per circa sei mesi. Dati alla mano, Bressanini spiega che tutti gli studi condotti sul confronto fra la qualità dei prodotti biologici e quelli biodinamici non evidenziano nessuna differenza significativa a livello statistico: insomma, sono uguali ma paghiamo di più.
Un libro da leggere per documentarsi e, spesso, sorridere, scritto con grande acume, tanta ricerca e un pizzico di sano scetticismo scientifico che male non fa. Anzi.
Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo
Dario Bressanini
Chiarelettere
euro 12,60
Federica Giordani
Per la foto di Bressanini, fonte: http://www.flickr.com/photos/festivaldellascienza/8177078742/