La rivoluzione della lattuga

Rivoluzione della lattuga

Armatevi di carote appuntite, ciuffi di insalata e carciofi spinosi: la rivoluzione, nel 2012, si fa coi vegetali. Per riscrivere l’economia agricola e garantire cibo buono per tutti, infatti, si parte dalla terra

Tempo fa, in rete girava un video statunitense molto simpatico dal titolo “Grocery store wars”, in cui gli ortaggi biologici di un supermercato si ribellavano contro gli alimenti sofisticati, geneticamente modificati, ricchi di sostanze dannose e additivi che la facevano da padrone nella grande distribuzione.

Cosa c’entra il video con questo libro? Molto, se si presuppone che con gli alimenti naturali si possa sovvertire un modo insostenibile e iniquo di fare agricoltura. Per rivendicare il diritto a un cibo sano, locale, equo, che non arrechi sofferenza agli animali, che faccia bene alle persone, bisogna far la rivoluzione, insomma. Proprio a partire dalla lattuga e dagli altri ortaggi.

L’autrice, Franca Roiatti, racconta innanzitutto i problemi dell’attuale sistema di produzione del cibo nel mondo: vengono utilizzati troppi pesticidi e fertilizzanti per fare crescere sempre le stesse varietà di piante e troppi antibiotici per curare animali che si ammalano perché stipati negli spazi ristretti degli allevamenti convenzionali e dove spesso i patogeni mutano, raggiungendo l’uomo; da una parte la criminalità organizzata controlla una porzione elevata della filiera agricola, dall’altra le multinazionali sottraggono terreno ai piccoli coltivatori locali, che sono quelli che subiscono il trattamento più iniquo, sia dal punto di vista economico, sia etico.

Come ci si difende? Si riparte dal piccolo, dai metri quadri di terreno dimenticati e che possono essere riutilizzati come luoghi, oltre che di produzione, di aggregazione sociale e riscoperta della città. Già. Si riparte dagli orti urbani.

La Roiatti racconta tantissime storie, che toccano diverse parti del mondo. Una per tutte riguarda Cuba: dopo la caduta del Muro di Berlino, nel 1989, gli scambi dell’isola con la Russia si fecero molto più radi e con l’inasprimento dell’embargo USA il sistema agricolo cubano, basato sul petrolio, crollò. Alle persone non restò che organizzarsi e utilizzare ogni metro quadro di terra disponibile per coltivare. Oggi a Cuba le cooperative di contadini producono in modo sostenibile il 60 per cento del fabbisogno sul 15 per cento dei terreni: una vera “rivoluzione verde”.

Consigliamo questo volumetto di 204 pagine ai vegolosi che si sentono talmente rivoluzionari da piantare un orto sul proprio balcone…

La rivoluzione della lattuga
Franca Roiatti
Egea
Euro 20,00

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