“Giallo umbro”, il romanzo che racconta gli animali

giallo umbro_pietro del reUn “giallo etologico” nel quale i comportamenti degli uomini e quelli degli animali si richiamano vicendevolmente in un gioco di somiglianze e parallelismi. Ma anche un tributo alla ricchezza naturale e faunistica del paesaggio appenninico. Tutto questo è “Giallo umbro”, il primo romanzo scritto dal giornalista di “Repubblica” Pietro Del Re. Un vero e proprio noir nel quale tre amici si trovano a investigare sulla morte violenta di una ragazza appena ventenne. E finiscono per scoprire che gli uomini sono capaci di una violenza disumana (e gratuita) sconosciuta al mondo animale.

Proprio loro, gli animali, sono i veri protagonisti della storia. Quelli che popolano le valli e i boschi dell’alta valle di Cammoro, in Umbria, dove è ambientato il romanzo, e che sulle prime vengono sospettati di essere gli autori del tragico assassinio. Ma anche quelli che ricorrono a ogni pagina nei racconti di uno dei tre improvvisati investigatori, il professor Agostino Gatti, massimo esperto mondiale di gatto selvatico. È proprio grazie agli aneddoti del biologo sulle più svariate specie animali osservate ai quattro angoli del mondo che “Giallo umbro” si trasforma anche in una sorta di “bestiario” moderno. Un’enciclopedia narrata che racconta gli animali, i loro comportamenti e pulsioni e che, in maniera indiretta, svela quanto gli uomini assomiglino loro. Ci sono i lupi, gli orsi e i cinghiali degli Appennini, il dodo delle Mauritius e il lemure del Madagascar. E, ancora, il leone, il cavalluccio marino, il varano, l’aquila e la cinciallegra, le mosche dei tartufi, il gatto del deserto cinese e molti altri animali ancora. C’è anche Giubba, la labradorina che con il suo fiuto darà una svolta decisiva alle indagini.

Il finale è catartico: chi si è macchiato le mani della morte della giovane viene assicurato alla giustizia. E il sangue della ragazza versato con tanta crudeltà farà ravvedere anche chi fino a quel momento ha versato altro sangue, quello degli animali.

È un mondo, questo raccontato da Del Re, che il giornalista inviato degli Esteri di “Repubblica”, conosce bene. La biologia, materia nella quale si è laureato a Parigi, è stato il suo primo amore. “Gli scienziati – racconta – mi hanno sempre incuriosito molto perché a differenza di altri raccontano la verità”. Tutti gli episodi sul mondo animale narrati da Gatti altro non sono che aneddoti raccolti da Del Re nel corso degli anni. Molti si devono allo zoologo Bernardino Ragni, docente all’Università di Perugia, intervistato in più di un’occasione dal giornalista, che a lui si è ispirato per costruire il personaggio di Agostino Gatti. Altri li ha catalogati durate le sue peregrinazioni per il mondo lo stesso Del Re: “Ogni volta che faccio un viaggio per lavoro – svela il giornalista – chiedo sempre di poter raccontare anche una storia legata al mondo degli animali”.

Così, seppure in una forma per lui inedita come quella del romanzo giallo, anche in questa occasione Del Re continua a fare quello che fa di solito un giornalista: raccontare storie. “Fare l’inviato – spiega – significa andare, vedere e riferire. È un mestiere straordinariamente interessante che ti permette di stare in mezzo alla storia e alla vita”. Nel caso di “Giallo umbro” la vita è quella intrecciata in maniera indissolubile degli uomini, degli animali e della natura che li circonda.

Giallo umbro
di Pietro Del Re
La Lepre Edizioni
Euro 16

Silvia De Bernardin

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