Alghe in cucina: come sceglierle?

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Divenute “famose” negli ultimi decenni grazie all’aumento esponenziale di ristoranti che propongono cucina orientale, le alghe ad uso alimentare sono tantissime e molto ricche di proprietà utili per mantenere forte e in salute il nostro organismo. Questi vegetali sono una delle prime manifestazioni di vita sul nostro pianeta; se ne trovano sia di mare, sia di acqua dolce e sono state utilizzate come alimento da diverse popolazioni sin dai tempi più antichi.

Proprietà

In generale, le alghe sono buoni integratori di vitamine e di oligoelementi e minerali (per citarne solo alcuni: iodio, calcio, fosforo, ferro, magnesio e potassio, in percentuali differenti a seconda del tipo di pianta). Per questo, pur utilissime per tutti, non dovrebbero mai mancare in particolare sulle tavole di vegetariani e vegani.

Stimolano inoltre il metabolismo, abbassano il colesterolo e gli zuccheri nel sangue, tengono a bada la pressione, fanno bene all’intestino. Essendo ricche di iodio, devono però essere usate con moderazione nei soggetti ipertiroidei.

Ecco qualche indicazione per scegliere al meglio e cucinare le più comuni.

Lattuga di mare (Ulva lactuca): è un’alga verde divisa in cespi a foglie larghe, molto presente anche sulle coste italiane. Possono essere condite e mangiate come l’insalata e rappresentano anche un buon festilizzante per gli orti.

Spirulina (Spirulina maxima): si tratta di un’alga blu di acqua dolce, originaria del Messico, dove gli Aztechi la consumavano insieme al mais per fare fronte a grandi sforzi fisici e mentali. E’ la fonte vegetale più ricca di proteine che si conosca. Essendo blandamente anoressizzante, è usata per dimagrire; inoltre può essere utilizzata anche al posto del sale marino per insaporire i cibi.

Nori (Porphyra tenera): è famosissima, per intenderci è quella che nella cucina giapponese avvolge i maki. Nei supermercati si trova in fogli. Essiccata e sbriciolata è un’ottima aggiunta a minestre e insalate; svolge azione antiulcera ed è antibatterica.

Kombu (Laminaria digitata o Laminaria japonica): è un preparato giapponese a base di parti di alga. Si mangia nella minestra o saltato, dopo opportuno ammollo. Tra le proprietà, abbassa leggermente la pressione.

Wakame (Undaria pinnatifida): simile a uno spago, si serve cruda coi sottaceti oppure insieme agli agrumi come insalata estiva, o se viene cotta è buona nelle minestre. Tra le proprietà, stimola il sistema immunitario.

Dulse (Rhodymenia palmata): si tratta di un’alga rossa che si trova in Irlanda, Scozia, Scandinavia, Canada e Giappone. Molto ricca di ferro, si mangia cruda o bollita con la verza.

Arame (Eisenia bicyclis): è di colore scuro, solitamente tagliata in lunghi filamenti. Si cuoce al vapore o saltata con un filo d’olio, ha un sapore delicato ed è considerata un buon riequilibratore.

Agar agar:  è il prodotto ottenuto dalla lavorazione delle alghe rosse appartenenti a diversi generi e viene utilizzato come gelificante naturale all’interno di molte preparazioni soprattutto nella cucina vegetariana e vegana. Per saperne ancora di più basta leggere il nostro glossario sull’agar-agar.

Le alghe si possono acquistare nei negozi specializzati e nelle erboristerie. Poiché assorbono gli elementi di cui sono composte dall’acqua (e dunque anche quelli nocivi, come il mercurio), è sempre molto importante controllarne la provenienza!

 

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