Violenza nel linguaggio e violenza nel piatto
“Con il linguaggio diciamo molte cose e alcune influenzano anche il nostro modo di agire, le nostre abitudini, anche quelle alimentari”. Annamaria Manzoni, psicologa e psicoterapeuta, sarà uno degli ospiti del “Festival Vegetariano” di Gorizia e l’abbiamo intervistata su un tema interessante: il modo in cui parliamo influenza anche la nostra “condotta” a tavola?
Dott.ssa Manzoni, parliamo di linguaggio, cibo e abitudini, che legame esiste fra questi tre elementi?
Il legame c’è anche se indiretto. Nella nostra cultura spesso e volentieri utilizziamo espressioni che denigrano gli animali, che li riconducono al rango di “esseri inferiori”. Vi faccio un esempio pratico: quando accade un omicidio efferato, sui giornali spesso leggiamo “Si è comportato da animale, è una bestia” allontanandoci completamente dalla vera realtà delle cose, ossia che un animale non farebbe mai tali cose che sono, invece, proprie dell’uomo. Pensiamo non ultimo al caso Calderoli: perchè tutti si sono scagliati contro di lui per il paragone con l’orango? Perchè si tratta di un giudizio negativo, razzista. Ovviamente questo significa che non c’è nessun problema ad utilizzare gli animali per quello che ci fa più comodo, per mangiarli ma anche per altre cose che creano “divertimento”, si può fare, tutto questo è sdoganato anche dal linguaggio.
Parliamo di linguaggio e quindi di educazione per i bambini anche, qual è il messaggio che si manda loro nella società?
I bambini, secondo il mio punto di vista ma non solo, nascono con un’ innata predisposizione all’ empatia nei confronti degli animali, perché riconoscono in essi qualcosa di vicino a loro, alla loro umanità. Con il tempo, soprattutto se in casa la famiglia non è particolarmente sensibile nei confronti degli animali, questa predisposizione naturale si perde, il bambino viene de-sensibilizzato nei confronti degli animali attraverso l’alimentazione ma anche attraverso alcuni comportamenti come l’andare allo zoo, oppure alle sagre di paese con animali etc…
Su questo tema lei ha scritto un documento…
Si, firmato da centinaia di colleghi pisicologi. Credo fermamente che zoo, circhi, sagre di paese con animali e altre situazioni simili siano completamente diseducative per i bambini, gli insegnano che gli animali possono essere frustati, denigrati, costretti a fare cose che non sono nella loro natura, costretti a stare in gabbie e a vivere una vita non loro, solo per il nostro svago, questo è sbagliato.
Una domanda provocatoria… forse però vedere alcuni animali, che il bambino non avrebbe occasione di vedere altrimenti se non in cattività, può far parte dell’educazione.
Guardi, no. La mia idea è che i bambini devono essere abituati a vedere gli animali nel loro ambiente, nessuno scopo educativo può provenire dalla prigionia e dal maltrattamenti di altri essei viventi. Le faccio un esempio: nel secolo scorso gli aborigeni, o le persone con malformazioni venivano incatenate e portate alle fiere di paese, per mostrare ad altri quello che altrimenti non avrebbero mai visto…il ragionamento è lo stesso. Può questo essere educativo?
Passiamo ad una domanda “personale”: lei è vegana da molti anni, si cimenta ai fornelli? Piatto preferito?
Si, mi cimento ma non sono molto brava a cucinare, quindi vado sul classico, amo i primi con le verdure e i legumi, per esempio le lenticchie, ma con questi ingredienti semplici si ottengono piatti davvero gustosi!
Intervista di Federica Giordani
Nella foto: Annamaria Manzoni con il suo amico a 4 zampe