Cucinare con gli scarti: 7 modi per farlo con gusto
Basta sprecare denaro e cibo! Tra le tante idee scopriamo la seconda vita della buccia d’anguria
Vi sarà capitato, pulendo un carciofo o sbucciando una mela, di avere l’impressione di stare gettando nell’umido più di quello che vi apprestate effettivamente a cucinare. Con tanti saluti al risparmio di soldi e di cibo.
Ebbene, niente paura, perché cucinare con gli scarti è possibile e non significa affatto mangiare cose scadenti bensì inventare delle ricette nuove in maniera creativa ottimizzando e dando valore a ciò che normalmente considereremmo “rifiuto”. Quindi via libera a scorze, semi, noccioli della frutta, gambi: tutti ingredienti da reinventare, a cui dare una seconda vita e che spesso hanno proprietà nutritive del tutto simili alla parte “nobile” del frutto o dell’ortaggio. E il pianeta, ovviamente, ringrazia.
Paté di buccia di zucca
Con le bucce della zucca è possibile realizzare un’ottima mousse da servire come antipasto con i crostini. Basta lavare e tagliare la buccia, meglio se chiara, metterla in una pentola con del brodo vegetale e lasciarla in cottura per 20 minuti. Dopodiché, pulite e fate tostare in padella i semi di zucca. Scolate la zucca, frullatela con i semi, condite con sale, curcuma e pepe. Con un filo d’olio extravergine a completamento, il paté è è così pronto per essere gustato.
Condimento con gambi e foglie di broccolo
Questi due elementi del broccolo possono essere recuperati per preparare un originale condimento per pasta. Affettati sottili e scottati in padella con olio e aglio e una spolverata di semi di sesamo a fine cottura, donano un gusto nuovo al vostro primo.
Marmellata di buccia di anguria
Fresca, dissetante, rinfrescante, l’anguria è il frutto per antonomasia dell’estate. La polpa, si sa, è perfetta per essere gustata al naturale, nelle granite e nelle macedonie. E la buccia? con 400 grammi di zucchero si può trasformare in una deliziosa marmellata.
Con un coltellino a punta finissima separate la parte verde dell’anguria da quella bianca; quest’ultima va riposta in una pentola insieme allo zucchero e cotta per 2 ore circa. Lasciata raffreddare e versata in barattoli di vetro sterilizzati, la marmellata è pronta all’uso.
Pesto di foglie di carote
Le foglie delle carote sono molto ricche di calcio e non vanno sprecate! Tritatele (con cura perché sono molto dure) e mettetele in un mortaio con una manciata di mandorle o pinoli, due spicchi di aglio e semi di cumino. Il composto così ottenuto, ammorbidito con olio extravergine, si trasforma in un ottimo pesto alternativo per i vostri primi di pasta.
Tè di scorze di agrumi
L’inverno, si sa, è la stagione degli agrumi. Arance, pompelmi, mandarini, limoni la fanno da padrone sulle nostre tavole e le loro bucce, profumatissime e ricche di oli essenziali, private della parte bianca (piuttosto amara), si possono essiccare per preparare tè e tisane molto aromatiche.
Brodo di verdure dimenticate
Quando trovate sul fondo del frigo avanzi di carote deperite, ciuffi di sedano disidratati e quel pezzetto di cipolla con cui avete fatto il soffritto ormai troppi giorni fa, non buttateli! Conservateli in una busta ermetica nel freezer e cominciate ad accumulare: quando ne avrete a sufficienza, potete farci un ricco brodo vegetale (ovviamente questo vale anche per tutte le altre verdure che non vengono consumate).
Far crescere le piante coi fondi di caffè
Gli estimatori del caffè devono fare attenzione a non gettare i fondi nella spazzatura: sarebbe un vero peccato, dato che rappresentano una miniera di antiossidanti e possono essere facilmente riutilizzati in molteplici, ingegnosi modi: dalla cura della bellezza e della casa, alla manutenzione del giardino e dell’orto.
Ad esempio per far germogliare i fiori e per tenere lontane le formiche nel nostro giardino basta spargere nei vasi delle piante e degli arbusti i fondi di caffè. Mescolandoli all’acqua potrete concimare più velocemente il terreno, per far sì che le piante assorbano più facilmente le sostanze nutritive contenute nel caffè.
Serena Porchera