Visoni, chiude l’allevamento di Cella di Noceto: in Italia ne rimangono poco più di dieci
Chiuso in Italia l’ottavo allevamento di visioni negli ultimi tre anni. E Essere Animali torna a rilanciare la campagna per la messa al bando definitiva
Chiude l’allevamento di visoni di Cella di Noceto, in provincia di Parma. A darne notizia è Essere Animali, che ha reso pubblici i documenti con i quali l’Ausl della città emiliana ha confermato la cessazione delle attività dell’allevamento che rinchiudeva circa 4mila visoni. Con quello di Cella di Noceto, fa sapere l’organizzazione, sono 8 gli allevamenti di animali da pelliccia chiusi negli ultimi 3 anni in Italia, dove ne rimangono attivi poco più di una decina.
Stop agli allevamenti
Con la notizia in arrivo dalla provincia di Parma, Essere Animali torna a rilanciare la propria campagna “Visoni Liberi” e a chiedere l’introduzione ne nostro Paese del divieto di produzione di pellicce. “In Italia, i partiti della maggioranza si sono già espressi in favore di un divieto nazionale. Vogliamo che rispettino il loro impegno e venga finalmente iniziato l’iter di discussione delle proposte di Legge, presentate dalla Lav, che vieterebbero questi allevamenti, ferme da anni sia alla Camera che al Senato”, spiega l’organizzazione. Una presa di posizione politica che allineerebbe l’Italia a gran parte dei Paesi europei: sono, infatti, una quindicina quelli che già hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia, mentre pochi mesi fa in California è stato approvato per la prima volta nel mondo un divieto di vendita di pellicce.
Effetto di una presa di coscienza sempre maggiore da parte dei consumatori della sofferenza alla quale sono sottoposti animali (e alla conseguente decisione di molti stilisti e case di moda di bandire le pellicce animali dalle proprie collezioni). Non a caso, anche in Italia la produzione di pelli di visone (circa 180mila capi nel 2016 secondo i dati Fur Europe) è in calo, con il numero degli allevamenti di fatto dimezzato nell’arco di tre anni) per effetto della crisi globale, ma anche in seguito alle denunce presentate per violazioni di legge, come in provincia di Parma.
Il caso di Noceto
“Sin dall’inizio dell’apertura, nel 2012, l’allevamento fu duramente contestato. Il Consiglio Comunale di Noceto tentò di introdurre un Regolamento per la tutela e il benessere degli animali per vietare l’insediamento di allevamenti per pellicce. La ditta – spiega Essere Animali – venne anche sanzionata per aver introdotto gli animali senza aver notificato l’apertura dell’attività”. Ora l’allevamento ha cessato la sua attività e purtroppo l’ipotesi più plausibile – spiega Essere Animali – è che gli animali siano stati abbattuti, compresi i maschi riproduttori che sono gli unici che rimangono in vita per far iniziare un nuovo ciclo produttivo.
In molte occasioni l’associazione ha documentato con le proprie indagini le terribili condizioni di vita alle quali sono sottoposti gli animali da pelliccia in gabbia negli allevamenti italiani. “Sono immagini strazianti. I visoni sono animali di indole selvatica, in gabbia si feriscono e soffrono di comportamenti stereotipati e autolesionistici. Stimiamo che ancora 100mila visoni siano uccisi ogni anno negli allevamenti italiani. Governo e Parlamento – conclude Essere Animali – li chiudano subito seguendo l’esempio dei tanti paesi UE che hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia”.