Orsa uccisa, Ugo Rossi: “Abbiamo agito con scienza e coscienza”, ma si parla già di boicottaggio
L’orsa Kj2 è stata uccisa ma con “scienza e coscienza”: a sostenerlo il presidente della Regione Trentino, ma nel frattempo sul web parte la richiesta di boicottaggio del turismo in zona e dei suoi prodotti tipici
Il presidente della Regione Autonoma del Trentino ha rilasciato le prime dichiarazioni in merito all’uccisione dell’orsa Kj2, avvenuta nella serata del 12 agosto 2017: “Abbiamo abbattuto invece che catturare perché le condizioni di tempo, spazio, luogo e l’indice di pericolosità di questo esemplare hanno evidentemente imposto questo tipo di scelta – spiega ai microfoni di una tv locale il cui video è stato postato sulla pagina ufficiale della regione.
Ugo Rossi ha proseguito: “La cattività degli animali può sembrare risolutiva ma in realtà non lo è. Siamo sempre convinti di procedere con il progetto “Life ursus” dell’Unione Europea, ma nel frattempo dobbiamo usare la scienza e la coscienza per gestire gli esemplari pericolosi. Dobbiamo garantire la sicurezza delle persone, viene prima di ogni cosa”.
Il progetto Life Ursus, che ha visto il suo avvio nel 1996, aveva ed ha come obiettivo quello della reintroduzione sul territorio trentino di esemplari di orso bruno. Al momento la popolazione di questi plantigradi è stimata in un range che va dai 49 ai 66 esemplari, un numero, come ha confermato Matteo Zeni, guardia forestale e autore del libro In nome dell’orso, che non è affatto eccessivo. Insomma non ci sono “troppi orsi” in Trentino mentre il problema pare essere, ancora una volta quello dell’educazione alla convivenza fra esseri umani e animali.
Il boicottaggio della Regione: il popolo del web si muove
Nel frattempo sulla pagina ufficiale della Regione Trentino, iniziano ad apparire decine di messaggi di protesta per la soluzione del caso dell’orsa Kj2: “Non metto piede nella vostra provincia da quando avete ammazzato Daniza, e sto molto attenta a non acquistare nulla che venga dal trentino” scrive Michela, oppure: “Personalmente cancello Trento da ogni mia meta futura per me e parenti invitando gli amici a fare lo stesso anche con prodotti locali e resto disgustato” continua Fabio.
Anche l’onorevole Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle condivide questa azione: “In Trentino c’è il far West e non è consentito agli animali di comportarsi come tali, – scrive in un comunicato ufficiale – la provincia prende fondi per la reintroduzione, ma usa poteri non suoi con leggerezza ed il Governo glielo consente, non resta altro che iniziare seriamente una campagna di boicottaggio del Trentino e di tutti i suoi prodotti, e far sapere, in tutto il mondo che in Italia gli orsi e gli altri animali si uccidono, anziché valorizzare la loro presenza”.