E’ finita la fuga della mucca rifugiatasi su un’isola

La storia della mucca polacca fuggita dal macello può sembrare una favola della Disney, ma il lieto fine non c’è.

mucca polacca scappata dal macello muore

Un mese fa la notizia di una mucca scappata dal macello e rifugiatasi in un isola deserta ha fatto il giro del mondo diventando simbolo di resistenza e libertà, ma il 23 febbraio, l’esemplare di Limousin (una razza di mucca destinata al macello per la sua carne) è stata catturata e colpita con sedativi per ben tre volte: è morta di arresto cardiaco.

Al pari di fiabe da cartoni animati come “Galline in fuga” e “Mucche alla riscossa”, la storia della coraggiosa mucca polacca inizia il 23 gennaio 2018 a Nysa, comune polacco, giorno in cui l’animale ha deciso di scappare dal camion che la stava trasportando verso il macello. Correndo per poi gettarsi nel lago vicino e nuotare instancabilmente per 100 metri, ha raggiunto un isolotto deserto.

Che cosa è successo alla mucca

Quando i pompieri hanno provato a recuperarla la mucca si è gettata nuovamente in acqua e ha nuotato per altri 50 metri fino a raggiungere una penisola. Spaventata da ogni uomo che provasse ad avvicinarsi, voleva solo godersi la sua libertà con fatica ottenuta. Per lei si era mosso anche il deputato polacco ed ex cantante Pawel Kukiz: “Non sono vegetariano, ma la forza d’animo e la volontà di lottare per vivere di questa mucca sono inestimabili, quindi ho deciso di fare di tutto per far assicurarmi che la mucca possa vivere in un luogo sicuro e nella seconda fase, come ricompensa darle una garanzia di pensionamento a lungo termine e morte naturale.”

Ma neppure questa dichiarazione è servita a salvare la mucca. Dopo un mese di resistenza, hanno provato a catturarla nuovamente, dopo la terza dose di sedativo per farla “calmare” il cuore del povero animale, tra paura, stress e sonniferi ha ceduto. Nonostante la sua determinazione la mucca è andata comunque incontro alla fine a cui sembrava già destinata.

Non la prima, non l’ultima

Ci basta guardarci un po’ attorno per scoprire la “morale della storia” anche nella vita di tutti i giorni non è un finale da fiaba. La vicenda della mucca polacca non è di certo un caso isolato: il 17 novembre 2017 a Treviso quattro mucche si sono date alla macchia e il comune di Postioma a Treviso  ha mobilitato forze dell’ordine ed elicotteri per recuperarle; l’operazione si rivelò complicata e gli animali vennero abbattuti. Una storia sicuramente finita meglio è quella delle due mucche chiamate Athena e Rosetta, fuggite dal macello e diventate delle mascotte per i cittadini di Brenna. Epica, invece, la fuga delle mucche avvenuta in Liguria da cui è stato anche tratto un cortometraggio dal titolo “Vacche ribelli“.

Sembra che questi animali, che improvvisamente grazie al clamore mediatico diventano qualcosa di più che un numero su una lista, escano dal loro status di “cose” per tornare a quello di “esseri senzienti” per tutti, anche per chi mangia carne. La domanda è: che differenza c’è con le altre?

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