Che cos’è il benessere animale? Un libro ce lo racconta
Scritto a quattro mani da due esperti del settore, questo volume per “non addetti ai lavori” guida il lettore attraverso i falsi miti legati alla questione del benessere animale
E’ davvero possibile parlare di “benessere animale”? Chi decide gli standard e da quale punto di vista partiamo? Da quello etologico degli animali o dal nostro? Un panoramica completa sull’argomento ci viene fornita dal libro “Qualcuno lo chiama benessere – Contro i falsi miti della felicità animale” scritto a quattro mani dall’etologo e scrittore Marc Bekoff e dalla filosofa e bioeticista Jessica Pierce, che smontano pezzo per pezzo tutte le credenze errate riguardo a un tema piuttosto controverso.
Benessere fisico o benessere psicologico?
Partiamo dall’inizio. Siamo nel 1964 quando Ruth Harrison nel suo libro “Animal Machines” catapultò i lettori tra le mura di un allevamento intensivo inglese raccontandone per la prima volta gli orrori. La pubblicazione portò un tale scompiglio tra i consumatori di carne e derivati da rendere necessario un intervento del governo inglese il quale commissionò un’indagine di settore condotta dal professore di zoologia Roger Brambell.Secondo lo zoologo, negli allevamenti di bestiame c’era “qualcosa che non andava” dal punto di vista etico. Agli animali mancava la possibilità di alzarsi, sdraiarsi o girarsi, ma perfino quella ancora più basilare di muovere gli arti o le ali.
Condizioni ritenute essenziali da Brambell che con le cosiddette cinque libertà fondamentali diede avvio alla “scienza del benessere“, ossia a ricerca, legislazioni e metodi per garantire che gli animali in allevamento potessero essere ritenuti in buona forma e quindi non maltrattati mentre vivevano la loro (breve) vita prima di diventare prodotti di consumo.
Bekoff e Pierce nel volume edito da Edizioni Sonda, portano però la riflessione su un altro piano:
il benessere fisico, ammesso che ci sia, è diverso dal benessere psicologico che dovrebbe essere garantito completamente ma del quale praticamente nessuno si occupa. Un animale che non abbia facoltà di scelta, di controllo e di azione non è un animale felice anche se non sta soffrendo la fame o non patisce dolore fisico.
Welfarismo: quando il benessere dipende dall’industria
Le “cinque libertà” si applicano anche a contesti come gli zoo e gli stabulari nei quali avvengono gli esperimenti scientifici. Quale che sia il loro ambito di applicazione, però, secondo gli autori permane un enorme e gravissimo problema di fondo: agli animali non verranno mai garantite libertà che possano danneggiare il profitto. In altre parole, in tutti i contesti in cui un’attività umana preveda lo sfruttamento di un animale (per ottenere cibo, intrattenimento o dati scientifici), quest’ultimo potrà godere di libertà e benessere fintanto che queste non danneggino gli interessi umani
La scienza del benessere inizia e finisce all’interno della mentalità del “fateci mangiare la carne”.
Bekoff e Pierce affrontano anche un argomento delicatissimo: la presenza degli animali cosiddetti “domestci”: cosa desidera veramente il nostro gatto quando scegliamo di tenerlo chiuso in casa “per il suo bene”, convinti di salvaguardarlo dai pericoli e dalle malattie? Il nostro cane è veramente soddisfatto dei ritmi che imponiamo alle sue giornate in base ai nostri impegni, senza che possa scegliere in autonomia quando e dove fare le sue passeggiate, cosa mangiare e con quali cani socializzare o meno?
Queste e moltissime altre questioni vengono affrontate nel libro, che affronta il tema dello sfruttamento animale in tutti gli ambiti, dagli allevamenti intensivi fino ad arrivare a quelli considerati selvatici.
Una lettura interessante, chiara e scorrevole, per un libro che auspica un cambio di paradigma nel rapporto tra l’uomo e gli altri animali, per dire addio a un’epoca in cui il dominio ingiustificato (e ingiustificabile) dell’uomo sulle altre creature lasci spazio alla compassione.
Qualcuno lo chiama benessere – Contro i falsi miti della felicità animale
di Marc Bekoff – Jessica Pierce
Edizioni Sonda
18,00 euro