Cosa ha detto “The Lancet” sul consumo di carne
Una delle più importanti riviste scientifiche del mondo lancia la sua riflessione sul consumo di carne rossa e lavorata: la soluzione non sarà una passeggiata.
Nonostante nel 2018 ci siano fra noi coloro i quali credono fortemente che la terra sia piatta, The Lancet, una delle cinque riviste scientifiche più prestigiose del mondo, continua le sue pubblicazioni dal 1823 e nell’editoriale “We need to talk about meat” pubblicato il 24 novembre 2018 scorso, spiega la sua posizione sul tema del consumo di carne rossa e lavorata. Non si tratta di un articolo a firma, bensì della posizione stessa del giornale, è bene ricordarlo.
Il tema del consumo di carne rossa secondo The Lancet deve essere affrontato da due punti di vista se si vuole davvero renderlo efficace
- Impatto sulla salute umana
- Conseguenze della sua produzione sull’ambiente
Secondo la rivista, infatti
The emotionally charged debate over the ethical suitability of meat consumption may never reach a conclusion//Il dibattito emozionale sull’idoneità etica del consumo di carne potrebbe non giungere mai ad una conclusione.
The Lancet spiega che l’impatto ecologico della produzione di carne è evidente e cita un recente articolo apparso su Science nel quale si conclude che in ogni caso anche la produzione meno ecologica di alimenti vegetali impatta meno di quella più ecologica della carne.
Anche la tassazione della carne viene presa in esame come ipotesi interessante dopo i recenti calcoli dell’Università di Oxford, riportati anche dalla BBC, su quanto davvero dovrebbe costare davvero la carne rossa per coprire le spese sanitarie relative ai danni collegati al suo consumo.
The question of what can be done is more challenging than the question of what should be done. Countries, and their citizens, should look to limit their consumption of intensively farmed meats, both for health and environmental reasons// Il che cosa può essere fatto è decisamente un tema più complesso rispetto al che cosa dovrebbe essere fatto. Le nazioni e i cittadini dovrebbero limitare il proprio consumo di carne allevata in modo intensivo, sia per la salute che per ragioni ecologiche.
L’articolo spiega chiaramente che nessun sistema potrà essere applicato in modo identico in tutti i paesi e in tutte le situazioni poiché i consumi di carne hanno anche una valenza culturale, spesso profondamente radicata.
Quale sarebbe, quindi, si chiede la rivista scientifica, la giusta quantità di carne rossa e lavorata da consumare?
It’s looking increasingly like the answer, for both the planet and the individual, is very little.// Molto poco sembra essere la risposta che si avvicina meglio alla realtà, sia per l’individuo che per l’ambiente
“Fra il dire e il fare“, dice un semplice adagio popolare, sappiamo che cosa c’è, e mettere d’accordo la richiesta di carne e la voglia di mangiarne quanta se ne vuole e la necessità di preservare il mondo in cui viviamo, sostiene sempre The Lancet, non sarà una sfida semplice, ma il dibattito “deve iniziare presto”.