Giornata mondiale per la fine dello specismo: l’appello di Singer
Il 25 agosto si terrà la Giornata Mondiale per la fine dello Specismo in molti paesi; in Italia è prevista per il 29 settembre e il filosofo Peter Singer invita tutti a dare il proprio contributo
“Amare solo alcune specie di animali è una forma di razzismo”. In questo aforisma dello scrittore Liomax D’Arrigo è racchiusa tutta l’essenza dello specismo, pensiero discriminatorio che attribuisce uno status morale superiore all’uomo rispetto agli altri animali, basando questa discriminazione su criteri illogici. Si tratta di una falla nel pensiero e nella società moderni, che viene paragonata ad altre forme di discriminazione quali il razzismo, il classismo e il sessismo, alla quale da qualche tempo si sta cercando di porre rimedio. Anche nel 2018, per il quarto anno consecutivo, sono stati e saranno infatti organizzati presidi e cortei in vari paesi, in occasione della Giornata Mondiale per la fine dello Specismo, prevista per il 25 agosto 2018. In Italia verrà invece celebrata a Roma il 29 settembre: un corteo pacifico ma risoluto che si riunirà per dire “no” allo specismo così come a ogni altra forma di discriminazione contro qualsiasi individuo.
Giornata Mondiale per la fine dello Specismo: gli obiettivi
Gli obiettivi di queste iniziative sono molteplici e riguardano tutti il miglioramento delle condizioni di vita e il raggiungimento di uno status legale equo per gli animali. Nello specifico, il movimento anti-specista chiede:
- Un nuovo status legale: l’abolizione dell’istituto della proprietà animale e, di conseguenza, l’impossibilità di vendere e acquistare animali come se si trattasse di oggetti inanimati; in più, si chiede che gli interessi degli animali vengano rappresentati di fronte alla legge da organizzazioni per la protezione degli animali, avvocati specializzati in legislazione animale o difensori diversi dai loro proprietari.
- La prevenzione dello specismo: così come in molti paesi si sta cercando di sradicare razzismo e sessismo, la richiesta è che lo stesso percorso sia fatto anche con lo specismo. “La morale comune di tutte le società civilizzate prevede il divieto di compiere violenza su altri esseri solo perché sono diversi da noi – si legge sul sito ufficiale del movimento – Insegnare ai bambini in età scolare a rispettare la vita degli animali li preparerebbe a mettere in pratica questo concetto”.
- La fine della pesca e la chiusura dei mattatoi: l’obiettivo forse più ambizioso è il raggiungimento di una cultura alimentare non violenta, basata sull’impiego esclusivo di alimenti di origine vegetale. “Chiediamo il blocco delle sovvenzioni agli allevamenti di animali, aiuti per riqualificare i lavoratori di questo settore, l’introduzione di una dieta bilanciata a base vegetale nei pubblici servizi e la fine dell’uccisione degli animali per fini alimentari” spiegano gli anti-specisti.
- Una ricerca scientifica etica: come ha spiegato ai nostri microfoni la dottoressa Susanna Penco, ricercatrice dell’Università di Genova che da sempre lavora nel campo della sperimentazione medica senza l’utilizzo di animali, la ricerca scientifica etica non solo è possibile, ma è spesso migliore di quella tradizionale. Il movimento anti-specista chiede la fine dell’impiego degli animali come “materiale scientifico“.
- Una giusta considerazione degli individui: gli animali non sono sono delle “risorse naturali”, secondo chi sostiene l’importanza della fine dello specismo. È quindi fondamentale che venga riconosciuto loro lo status di esseri senzienti, perché “hanno un interesse personale nell’evitare il dolore e nel poter disporre di un ambiente che consenta loro di vivere felicemente”.
Fine dello specismo: l’appello di Peter Singer a partecipare
Filosofo e scrittore australiano, Peter Singer è universalmente riconosciuto come uno dei personaggi più influenti del suo tempo e da sempre ha fatto della questione animale e della scelta vegana il fulcro della propria riflessione. Non è mancato quindi il suo appello (nel video qui in alto) a partecipare attivamente: “Navigate in rete e cercate le attività che si stanno svolgendo nel vostro paese per mettere fine allo specismo – ha detto – e se non ce ne sono, organizzatene voi stessi! Date il vostro contributo alla quarta Giornata Mondiale per la fine dello Specismo”. Sì, perché ognuno di noi può organizzare cortei o manifestazioni e sul sito dedicato è possibile anche scaricare gratuitamente volantini e opuscoli per promuovere questo evento di portata internazionale.