Rosa Parks: l’attivista vegetariana che cambiò la storia con un gesto
Una vita, quella di Rosa Parks, spesa per la difesa dei diritti civili degli afroamericani iniziata con la decisione di smettere di mangiare carne
Era vegetariana Rosa Parks, colei che passò alla storia quando, negli anni bui della segregazione razziale negli Stati Uniti, si rifiutò di cedere il proprio posto sull’autobus a un uomo bianco. Ma la sua battaglia per l’affermazione dei diritti civili degli afroamericani comincia ben prima di quell’episodio: “Molti dissero che quel giorno non mi alzai perchè ero stanca. Ma non è vero. Ero invece stanca di cedere”.
Alabama, 1° dicembre 1955
Quando si rifiutò di cedere il posto al passeggero bianco quella sera di dicembre del 1955, Rosa Louise McCauley Parks era già un’attivista che si batteva per i diritti dei neri e contro la segregazione. Si era avvicinata all’attivismo nel 1943 quando aveva aderito al Movimento per i diritti civili diventando la segretaria della sezione di Montgomery (la sua città) della “National Association for the Advancement of Colored People” e a metà del 1955 iniziò a fare volontariato presso l'”Highlander Folk School”, un centro educativo per i diritti dei lavoratori e l’uguaglianza razziale.
Ma quell’episodio in particolare (conclusosi con il suo arresto e la liberazione la sera stessa ad opera dell’avvocato bianco antirazzista Clifford Durr), cambiò davvero il corso della lotta per i diritti civili. Non solo perché innescò una gigantesca opera di boicottaggio dei mezzi pubblici da parte della comunità di colore guidata dal pastore protestante Martin Luther King, ma anche per l’enorme coinvolgimento popolare che ne conseguì e in cui le donne (in particolar modo le parrucchiere) ebbero un ruolo di primo piano, stampando e diffondendo di nascosto volantini in difesa di Rosa e incitando l’intera comunità a unirsi alla protesta.
Un gesto pacifico di disobbedienza condusse un anno dopo la Corte Suprema a decretare l’incostituzionalità della legge sulla segregazione sui mezzi di trasporto.
Una vita senza crudeltà
“Sono vegetariana da oltre 40 anni. Da piccola ho avuto problemi di salute per colpa di una cattiva alimentazione. Mangiare sano per me era una priorità”. Così si raccontò Rosa Parks in un’intervista quando era ormai anziana, aggiungendo che i suoi cibi preferiti erano i broccoli, le patate dolci e i fagiolini.
Sono numerosissime le storie di uomini e donne fuori dal comune, che hanno fatto del proprio credo uno stile di vita da perseguire con coerenza a tutti i livelli a partire dall’alimentazione: battersi per la pace, l’uguaglianza, i diritti civili presuppone il rispetto per la vita altrui, non solo umana, ma anche animale. La storia di Rosa, come quella di Angela Davis o Gandhi, dimostra che l’antispecismo è alla base di tutte le forme di opposizione al razzismo e che l’empatia verso l’uomo non può prescindere da quella verso gli animali (e viceversa): “Non è stato affatto difficile rinunciare alla carne. Diventare vegetariana era una cosa che volevo fare” ha spiegato la Parks.
Rosa non diventò mai ricca, né troppo famosa per via forse dell'”ombra” di Martin Luther King ma il suo impegno a favore della causa antirazzista proseguì per tutto il corso della sua vita pur non sotto i riflettori nella convinzione che: “Ogni persona deve vivere la sua vita come modello per gli altri”. Rosa Parks è mancata il 25 ottobre del 2005.
Rosa Parks e Jim Haskins
Rosa Parks: My Story
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