Italia: aumenta la violenza sugli animali, alla Lombardia il triste primato
Nel corso di un anno sono aumentati i casi di maltrattamento sugli animali in tutta Italia, ma soprattutto in Lombardia: lo rivela un dossier LEAL
Aumentano su scala nazionale gli episodi di violenza sugli animali nel nostro paese e alla Lombardia spetta il primato come regione con più casi in assoluto. Lo rivela la seconda edizione del Rapporto sul Maltrattamento Animale in Italia relativo al 2017, dossier stilato dall’associazione antivivisezionista LEAL. Al progetto hanno collaborato anche avvocati e psicologi ed in particolare l’apporto di questi ultimi si collega alla convinzione, ormai sempre più diffusa e corroborata, che la violenza sugli animali sia collegata alla violenza sulle persone.
“Gli animali non possono aspettare e devono avere leggi che li tutelino” scrive LEAL, poichè il nostro ordinamento – a differenza di quello di Francia, Spagna e Germania, per esempio – non riconosce gli animali come esseri senzienti ma come “cose”, equiparandoli a beni materiali. Certamente negli ultimi anni in Italia sono state introdotte normative che tutelano in qualche modo gli animali, ma questo dossier mostra un’inefficacia comprovata su molti aspetti, coni d’ombra legislativi, che permettono il perpetuarsi di situazioni gravissime.
Violenza sugli animali in Italia: aumentati i casi rispetto al 2016
Il caso di Sciacca, in provincia di Agrigento, che ha visto l’avvelenamento di una quarantina di cani randagi per favorire la “bonifica del territorio” in previsione, secondo alcune ipotesi, dell’imminente giro d’Italia, è solo uno dei tantissimi episodi di maltrattamento e uccisioni ai danni di animali che si verificano ormai quotidianamente nel nostro paese. A questo si aggiunga che i dati presentati nel report tengono conto esclusivamente di fatti riportati dalla stampa (e quindi segnalati alle autorità) e non del cosiddetto “numero oscuro”, cioè di tutti quei casi che, per qualsiasi motivo, siano rimasti privi di denuncia.
Immagine tratta dal “Rapporto sul maltrattamento animale in Italia”
Nel report non rientrano solamente sevizie, sfruttamento e uccisioni, ma anche incuria e abbandono, oltre che investimenti e omissioni di soccorso. È interessante notare anche come i casi di violenza aumentino o diminuiscano in base al periodo dell’anno: mentre nel 2016 si registrava un picco nei mesi da novembre a febbraio, il nuovo dossier mostra una situazione ribaltata, con un picco nei mesi estivi, ma anche un grafico decisamente meno altalenante: questo significa che, rispetto al 2016, gli episodi di violenza sugli animali sono risultati costanti nel corso dei 12 mesi.
In quasi tutti i mesi dell’anno, il numero degli aggressori ignoti è nettamente superiore a quello delle persone denunciate, a testimonianza del fatto che tantissimi reati continuino a rimanere impuniti. Un incremento quello della violenza contro gli animali che non fa distinzione fra regioni anche se è verificato dal report un picco in Lombardia: la regione è infatti passata dai 50 episodi del 2016 ai 112 del 2017; degna di nota è anche la situazione del Veneto, passato da 1 solo episodio del 2016 a 30 del 2017.
Immagine tratta dal “Rapporto sul maltrattamento animale in Italia”
“Confrontando questi dati – scrivono gli esperti nel dossier – la speranza in un futuro senza violenza vien meno, ma al contempo si sente un bisogno incessante di dover fare sempre di più per non permettere che questi orrori rimangano impuniti o, peggio ancora, invisibili”.
Violenza sugli animali: per i veterinari è collegata a quella sulle persone