Life120, ADI: “Pseudo terapia pericolosa soprattutto per i malati”
Lemme, Panzironi, Dukan, dieta paleo: sono molte le scelte alimentari e i regimi dietetici proposti in tv ai quali vengono associate la vendita di pastiglie ed integratori. Il dottor Antonio Caretto, presidente dell’ADI ci spiega dove sono i pericoli.
La vicenda della dieta “Life 120” e del suo promotore, Adriano Panzironi, ha messo in allarme l’ADI che ha chiesto al Ministero della Salute di intervenire con forza contro le “diete televisive”. La redazione di Vegolosi.it ha raggiunto Antonio Caretto, presidente dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica e medico presso l’unità operativa di Endocrinologia, Malattie Metaboliche e Nutrizione Clinica
dell’Ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi, per chiarire quali sono le problematiche annesse alla dieta proposta da Panzironi e quali sono i pericoli. Adriano Panzironi e gli operatori del call center di Life120, come dimostrato dai servizi della trasmissione televisiva “Le iene”, affermano che il metodo Life 12o porta alla guarigione di alcune patologie, fra le quali il diabete di tipo 1 ed è questo uno dei punti più pericolosi in assoluto della vicenda.
Che cosa vi ha messo in allarme della dieta Life120 spiegata da Panzironi?
Il fatto che affermi di poter curare il diabete di tipo 1 con una dieta, una manciata di integratori e togliendo l’insulina. L’insulina è l’unico farmaco che può mantenere in vita le persone che hanno il diabete di tipo 1, eliminandola si corre il rischio di morire in pochi giorni per chetoacidosi diabetica. Altra cosa assurda è che promette di far guarire con la sola alimentazione e gli integratori naturali da una patologia neurodegenerativa come l’Alzheimer e da una malattia cronica come il morbo di Crohn. Le terapie miracolistiche senza alcuna base scientifica basate sull’esclusione di determinate categorie di alimenti dalla dieta, come il metodo Life 120, sono pericolose nei soggetti affetti da patologie gravi o malnutriti, nei bambini e negli anziani. Se adottate da soggetti sani possono indurre a stati carenziali e allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare.
Quali sono i rischi che corre chi decide di seguire le indicazioni di Life120 e di assumere le 40 dosi giornaliere di integratori che vengono consigliate nella posologia?
Il rischio è che questa pseudo terapia faccia presa soprattutto su quei soggetti affetti da patologie gravi per i quali la medicina tradizionale non ha ancora trovato risposte e quindi particolarmente sensibili a livello psicologico. Sono soggetti disposti a sottoporsi a qualsiasi sacrificio e a qualsiasi costo sia in termini di salute che economici. Gli integratori della Life 120 vanno presi per tutta la vita e il costo mensile del trattamento è di 250 euro al mese (non rimborsabili dal Sistema sanitario nazionale). Il che significa che un paziente che segue il metodo Panzironi spenderà fino a tremila euro all’anno per comprare delle pastiglie che non hanno alcun effetto sulla sua malattia e che non hanno nessuna valenza benefica, in quanto formate da un mix di spezie che comunemente vengono adottate in cucina.
Avete chiesto l’intervento del Ministero della Salute: la situazione, al di là del caso “Life 120”, è grave nel nostro paese?
Si sta ledendo il diritto alla salute del cittadino tramite informazioni date nei dibattiti televisivi che influenzano comportamenti alimentari che non hanno alcuna evidenza scientifica. La situazione è fuori controllo e a lungo andare se non vigilata potrebbe diventare grave per la salute della popolazione. Nonostante i diversi moniti delle società scientifiche i media continuano a dare spazio a gente come Lemme e Panzironi senza che nessun organo di vigilanza controlli e sanzioni questo genere di programmi e personaggi. Altro pericolo è quello legato ai social network, dove profili di giovani ragazze senza evidenti titoli di studio promuovono, attraverso immagini di dimagrimento miracolosi e testimonianze non verificabili, integratori o beveroni di vario genere e ricette “detox” poco equilibrate e potenzialmente pericolosi.
Quali dovrebbero essere i controlli che in Ministero dovrebbe effettuare?
Il Ministero dovrebbe assicurarsi prima di tutto che nelle trasmissioni televisive venga rispettato l’accordo firmato tra il Governo e le Regioni che prevede che le Società Scientifiche vengano invitate per prime dai programmi televisivi che trattano temi riguardanti i vari aspetti della corretta alimentazione e nutrizione. Le società scientifiche accreditate dal Ministero della Salute, come ADI esistono anche a garanzia dei messaggi e delle informazioni che vengono veicolate dai media, per proteggere i cittadini dalle errate comunicazioni e informazioni. Sui social network l’autorità di vigilanza potrebbe, invece, certificare i programmi riconosciuti dalla comunità scientifica e bloccare i profili a rischio.
Secondo lei come mai stanno emergendo queste diete iper proteiche?
Le diete iperproteiche negli ultimi anni sono spopolate soprattutto tra i personaggi dello spettacolo, in quanto promettono un dimagrimento veloce. Fanno parte del cosiddetto fenomeno delle popular diet, ovvero quelle diete che godono di un successo mediatico e di pubblico, per lo più temporaneo, in virtù di benefici poco credibili e rafforzati dalla testimonianza di personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport. Queste genere di diete hanno finalità meramente economiche purtroppo e fanno leva sull’esigenza e la debolezza delle persone che vogliono o devono perdere peso e sulla loro insufficiente conoscenza dei prodotti o delle procedure proposte.