Iceberg è a casa, Enpa: “Abbiamo vinto una battaglia di civiltà”
Ieri Iceberg è atterrata in Italia, dove si è ricongiunta dopo otto mesi con il suo padrone. Per Enpa, una vicenda per voltare pagina
Ieri Iceberg è tornata a casa. Si è finalmente conclusa la vicenda che dalla scorsa primavera ha visto protagonista un cane di razza Dogo trattenuto in Danimarca (e condannato a morte) perché considerato tra le razze “pericolose” dalla legge locale. Come ricorderete, circa 10 giorni fa il Parlamento danese ha approvato la “legge salva Iceberg” consentendo – con una piccolissima modifica della legge esistente – la liberazione del cane e il suo ritorno immediato nel nostro paese. E così è stato: come riporta Enpa, che ha seguito la vicenda fin dal suo avvio sostenendo il padrone di Iceberg, Giuseppe Perna, il cane è stato “portato dalla Polizia danese direttamente all’imbarco, dove è stato preso in consegna a Copenaghen dal suo proprietario, da Carla Rocchi (Presidente Nazionale Enpa) e da Charlotte Andersson (FairDog, associazione animalista danese che ha seguito la vicenda insieme a Enpa, ndr)”.
La vicenda, cominciata lo scorso marzo, si è protratta a lungo. Tutto ha avuto inizio quando Perna, di professione cuoco, si è trasferito a Copenaghen con il suo cane per iniziare un nuovo lavoro. Secondo quanto sostenuto anche da ENPA, durante i controlli in aeroporto nessuno avrebbe avvisato Giuseppe dell’esistenza della legge locale che vieta di possedere cani di razza dogo argentino sul territorio. Che Iceberg non fosse autorizzata a stare in Danimarca, Giuseppe l’ha scoperto solo al momento del sequestro del cane avvenuto a seguito di quella che si può considerare una normale lite tra cani. Da quel momento ha avuto inizio una mobilitazione nazionale e internazionale, alla quale si sono uniti anche personaggi famosi come la cantante Noemi, per far sì che Iceberg potesse tornare dal suo legittimo proprietario. Finalmente, dopo tanti mesi di difficoltà, Giuseppe ha potuto riabbracciare il suo cane, tra la gioia e la soddisfazione delle associazioni che lo hanno sostenuto.
“Siamo felici per il lieto fine”, ha dichiarato Carla Rocchi “Devo ringraziare tutti: Noemi innanzitutto, i milioni di italiani che ci hanno sostenuto in questa difficilissima battaglia, il nostro Ministro degli Esteri Alfano, l’ambasciata d’Italia a Copenaghen, l’ambasciata danese in Italia, il governo danese. Abbiamo vinto una battaglia di civiltà e l’approvazione della legge è un importante, ma ancora insufficiente, passo in avanti. L’obiettivo è cancellare del tutto la lista delle razze pericolose anche in Danimarca”. Il pensiero, ricorda Rocchi, va agli oltre 600 cani uccisi dal 2010 a oggi solo perché colpevoli di appartenere a razze proibite. “Ci auguriamo che Iceberg con la sua storia abbia contribuito a far voltare pagina per sempre.”
Foto in apertura: roma.repubblica.it
Icerberg torna a casa: il Parlamento danese approva la legge