Il Comune di Milano vieta i manifesti contro la caccia: “Tuteliamo i cittadini sensibili”
Con una motivazione che sembra un paradosso, il Comune di Milano mette al bando i manifesti LAV, per non urtare la sensibilità dei cittadini
Il Comune di Milano vieta l’affissione dei manifesti LAV creati in occasione della campagna contro la caccia “Basta sparare”. Il motivo? Nonostante il Comune si professi contrario a questa attività, le immagini sui manifesti – come dichiara LAV – sono stati giudicati “fortemente evocativi del tema della morte” e per questo messi al bando. Le immagini “incriminate” ritraggono una volpe, un uccello e un cervo esanimi sull’erba, senza ferite o sangue in vista: nonostante questo, il capoluogo lombardo ha scelto di non concedere a LAV le affissioni a pagamento. Altri Comuni anche poco distanti da Milano hanno optato, invece, per dare voce alla pacifica campagna dell’associazione animalista.
Il paradosso, secondo LAV, sta soprattutto nelle motivazioni che hanno portato il Comune a vietare l’affissione dei manifesti: queste sarebbero da individuare, infatti, “nella garanzia e tutela verso tutti quei cittadini particolarmente sensibili e che scelgono di non prendere parte alla caccia”. Il Comune, dunque, riconosce nella caccia un’attività cruenta e opera per tutelare quella fetta di popolazione che non vi prende parte e la considera da condannare; di fatto, però, secondo LAV “agisce al contrario, impedendo proprio una campagna di affissioni che si pone l’obiettivo di eliminare per sempre la caccia”.
“Con questa incomprensibile decisione – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici LAV – si mette il bavaglio proprio a quelle persone particolarmente sensibili che non solo scelgono di non prendere parte alla caccia, ma che operano concretamente ogni giorno perché un brutale passatempo, che in Italia consente l’uccisione di quasi 500 milioni di animali ogni anno, sia finalmente dichiarato fuorilegge”.
Ricordiamo che a partire da sabato 21 ottobre LAV è scesa in piazza contro la caccia con la campagna “Basta sparare”, nelle principali città italiane. In più, è stata lanciata una petizione per dire “basta” a questa attività, con un disegno di legge a tutela degli animali selvatici da presentare nella primavera 2018. L’associazione non ha mancato di rivolgersi direttamente al sindaco di Milano, affermando che questa poteva essere “l’occasione per il sindaco Sala di esprimere concretamente la sua posizione nei confronti della caccia e sostenere la campagna LAV per liberare finalmente il territorio da doppiette e carabine, strumenti di morte e di offesa non solo della sensibilità ma anche della vita di uomini e animali, molto più di qualsiasi manifesto”. Non tutti, bisogna dirlo, hanno accolto favorevolmente la decisione del Comune di censurare i manifesti LAV: Carlo Monguzzi, ambientalista e consigliere del Pd, ha infatti affermato che “è la caccia ad essere crudele e violenta, non i manifesti”, e ha manifestato il desiderio che il sindaco “intervenga per permettere l’affissione dei manifesti”.
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