Sovrappeso e obesità infantile: l’Italia tra i paesi europei con i valori più alti
I dati parlano chiaro: ancora troppi bambini sovrappeso e obesi in Italia. Il motivo? Alimentazione scorretta e poco movimento
L’Italia è ad oggi tra i paesi europei più coinvolti dal problema del sovrappeso e dell’obesità infantili, nonostante sia stato registrato un leggero miglioramento rispetto agli anni passati. Questi i dati emersi dall’ultima indagine condotta nel 2016 da OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale dedicato a raccogliere informazioni sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria. Da dieci anni, infatti, il Ministero della Salute promuove e finanzia un monitoraggio costante su questo argomento, per scoprire se e come gli aspetti indagati cambino nel tempo e a livello geografico.
L’ultima indagine, i cui dati sono stati presentati lo scorso maggio al ministero della Salute, ha prodotto dei dati piuttosto allarmanti: dei quasi 49 mila bambini che hanno partecipato al sondaggio, infatti, il 21,3% è in sovrappeso, mentre il 9,3% risulta obeso. Rispetto agli anni passati, bisogna dirlo, si tratta di dati in leggero miglioramento: per l’obesità si è infatti passati dal 12% del 2008/2009 al 9,3% del 2016, mentre per il sovrappeso si è passati dal 23,2% del 2008/2009 al 21,3% del 2016, ma la situazione rimane comunque preoccupante. L’Italia, infatti, è tra i Paesi con i più elevati livelli di sovrappeso e obesità in età pediatrica, se confrontata con le oltre 30 nazioni che hanno partecipato alla sorveglianza europea. In più, sono il sud e il centro della penisola a risultare maggiormente coinvolti da questo problema, anche se il divario con le regioni del nord risulta diminuito rispetto agli anni passati.
Ma a cosa è dovuto questo problema? Secondo quanto risultato dall’indagine, la causa di questo problema è da imputare a uno stile di vita troppo sedentario, affiancato da abitudini alimentari poco salutari. A questo, bisogna aggiungere la tendenza a sottovalutare il problema da parte dei genitori: da quanto è emerso dall’ultima analisi, infatti, tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi il 37% ritiene che il proprio figlio sia sotto-normopeso e solo il 30% pensa che la quantità di cibo assunta sia eccessiva. Secondo quanto riportato dall’OMS qualche tempo fa, per arginare il problema sarebbe necessario evitare di pubblicizzare cibi come caramelle, burro di arachidi, biscotti, creme spalmabili al cioccolato, snack e drink di ogni genere. Via libera, invece, a frutta e verdura e, secondo le indicazioni dell’OMS, anche a carne e pesce. Una proposta di legge presentata lo scorso anno nel nostro paese, inoltre, prevedeva di rendere “più sani” i distributori automatici nelle scuole, mettendo al bando il cosiddetto cibo spazzatura, mentre la proposta dell’OMS è di tassare le bibite gassate dal 2018.
Secondo quanto dichiarato ai nostri microfoni dal dottor Mario Berveglieri, medico pediatra specializzato in Scienza dell’Alimentazione e con un Master internazionale in Nutrizione Vegetariana, il passaggio a una dieta vegana potrebbe essere di aiuto nell’affrontare questo problema. “L’accrescimento in peso dei bambini vegani – afferma – è leggermente inferiore rispetto alla media dei bambini onnivori e questo non può che essere un vantaggio: sappiamo quanto sia diffuso il sovrappeso in età pediatrica e una dieta vegan ben bilanciata può essere un valido aiuto per prevenirlo. In più, la dieta 100% vegetale diminuisce e previene i rischi per tutte le malattie croniche quali ipertensione, diabete e malattie cardiovascolari, che certo si palesano in età adulta ma che comunque gettano le basi per la loro manifestazione fin dalla più tenera età”.
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