Carlo Prisco: “Essere vegani è un punto d’arrivo oppure di partenza?”
La riflessione dell’avvocato Carlo Prisco, esperto di diritto al vegetarismo ci porta a considerare il veganesimo come un punto d’arrivo oppure come una base di partenza
Per questa puntata dello speciale dedicato alle riflessioni sul tema del veganesimo, Vegolosi.it ha il piacere di ospitare Carlo Prisco, avvocato ed esperto di diritto legato al tema dei diritti al veganesimo, autore di alcuni volumi dedicati. Si occupa anche di divulgazione in materie di diritto, etica, animalismo, vegetarismo ed ecologia. Ecco la sua riflessione realizzata per il nostro magazine online.
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A niente. A tutto.
Qualcuno, semplicisticamente, potrebbe dire che essere vegani serve a salvare il mondo, poiché vantaggioso per la salute di animali umani e non e dell’ambiente. Sicuramente un cambiamento del genere, su scala globale, consentirebbe di abbattere la prima causa di emissioni di gas serra, nonché di morte di animali non umani, ma quindi anche di animali umani. Se, quindi, parliamo di miglioramento, il problema neppure si pone: è certo e inequivocabile. Ma se parliamo di salvezza, allora la questione si complica. Innanzitutto qualsiasi forma di produzione industriale, nonché di produzione di energia elettrica, ha effetti devastanti e mortali per tutte e tre le categorie di cui sopra. Comprare prodotti industriali, in particolare quelli cosiddetti usa e getta, utilizzare l’elettricità, il petrolio e la plastica (che tra l’altro da esso deriva) implica sempre e comunque danneggiare e uccidere animali umani e non e ambiente.
Il giorno in cui sarà stato macellato l’ultimo animale della storia umana, ci accorgeremo che tutte le specie selvatiche o quasi sono defunte. Estinte. Ci accorgeremo, insomma, che essere vegani aveva a che fare con gli animali d’allevamento ma non con quelli in libertà. Se è vero che l’uomo è fatto per mangiare frutta, allora è anche vero che proprio questo tipo di alimentazione il più adatto a garantire tanto la sua sopravvivenza e il suo benessere, quanto la minimizzazione dei danni agli altri animali e all’ambiente.
Essere vegano è un fatto ben determinato: significa mangiare soltanto cibi vegetali. Pensare vegano può voler dire qualsiasi cosa, poiché non esiste una filosofia unica correlata a questa definizione, ma tante opinioni differenti. Ecco, dunque, che essere vegani può voler dire tutto eppure niente: tutto, se lo si considera come un punto di arrivo e come qualcosa che assorbe tutto il resto; niente, se lo si considera come una base di partenza, o addirittura un gradino sotto la base dell’alimentazione fruttariana.