Uccisa l’orsa Kj2 in Trentino: LAV, Felicetti, “Assassini”
L’animale è stato uccisi ieri in serata dal Corpo Forestale della provincia autonoma di Trento
La sigla è quella del radio collare che l’orsa protagonista di un episodio di aggressione subita e poi restituita ai danni di un uomo che camminava per i boschi a Predera, nel territorio di Terlago, Comune di Vallelaghi, aveva addosso. E’ stata uccisa nella serata di ieri, 12 agosto 2017, dagli agenti del Corpo Forestale della provincia autonoma di Trento in seguito all’ordinanza del 24 luglio formata da Ugo Rosi presidente della Provincia autonoma di Trento.
L‘ordinanza di abbattimento era stata emessa poche ore dopo l’episodio che ha visto protagonista un uomo che, con il suo cane, era a passeggio per i boschi. L’orsa, forse svegliata proprio dallo stesso cane e con grande probabilità insieme alla sua prole, si è avvicinata correndo all’uomo che, secondo le testimonianze dello stesso, l’ha colpita per paura con un bastone, scatenando l’aggressione della stessa. L’uomo ha riportato alcune lesioni, non gravi, e l’orsa si era, infine, allontanata.
L’abbattimento era l’unica soluzione suggerita dalla situazione? A quanto aveva raccontato Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento durante un’intervista su Radio 3 Scienza: “In un caso come questo, ossia una femmina che attacca in presenza di cuccioli, anche se si tratta di un comportamento naturale, il legislatore ha previsto che si debba procedere con la rimozione del soggetto dal territorio o mettendolo in cattività, oppure abbattendolo”. Il destino dell’animale era segnato dato che la sicurezza degli uomini ha la priorità rispetto a quella della conservazione degli animali, come aveva ribadito lo stesso Groff.
Il presidente della LAV Gianluca Felicetti ha commentato sui suoi profili social la notizia con un lapidario: “Assassini”. Sul profilo Twitter di ENPA invece leggiamo: “Decisione indecente e non necessaria, presa per incapacità, denunceremo”.