Rosmarino: usi in cucina, ricette vegane e come conservarlo
Il rosmarino è un arbusto diffuso in tutto il Mediterraneo. Per il suo profumo intenso è da sempre una delle erbe aromatiche più usate nella nostra cucina: scopriamo insieme come usarlo in cucina e come conservarlo al meglio
Il rosmarino è un arbusto sempreverde appartenete alla famiglia delle Labiate (noto in botanica come Rosmarinus officinalis). È molto diffuso, sia allo stato selvatico che coltivato, in tutta l’area del Mediterraneo, in modo particolare lungo le coste. Per il loro profumo intenso e persistente, le sue foglie aghiformi, sia fresche che essiccate, sono da sempre una delle erbe aromatiche più usate nella nostra cucina.
Usi in cucina
In cucina il rosmarino, sia fresco che essiccato, si accompagna bene a primi piatti, contorni di verdura, pane, pizze e focacce, formaggi, minestre e perfino macedonie di frutta. Volendo, è possibile lasciar macerare un paio di rametti di rosmarino (lavato e asciugato benissimo) all’interno di una bottiglia di olio extravergine di oliva, per ottenere un olio aromatizzato perfetto sul pane, sulle bruschette o sulle verdure da cuocere in forno. Con questa erba aromatica si può preparare anche del sale aromatizzato, aggiungendo semplicemente al sale delle foglie essiccate e tritate finemente; si conserva a lungo in un barattolo di vetro a chiusura ermetica ed è ottimo come insaporitore per diverse pietanze. Con il rosmarino si preparano anche tisane e infusi dalle molteplici proprietà benefiche per l’organismo: è sufficiente lasciare in infusione un rametto di rosmarino, sia fresco che essiccato, in una tazza di acqua bollente per 10-15 minuti; lasciate raffreddare con un coperchio – per evitare che le sostanze volatili si disperdano – e bevete per favorire la digestione, in caso di mal di stomaco e gonfiore addominale ma anche come rimedio depurativo per il fegato.
Ricette vegane col rosmarino
Il rosmarino, così aromatico e profumato, si può utilizzare davvero in tantissime preparazioni, sia salate che dolci. Qualche idea? Provate durante l’aperitivo l’hummus di fagioli borlotti al rosmarino, delizioso col pane, oppure la nostra focaccia al rosmarino anche come snack spezza fame. In redazione lo adoriamo, quindi lo abbiamo usato per aromatizzare moltissimi primi piatti, tra i quali la pasta al pesto di rosmarino e semi di girasole, nella quale è il protagonista indiscusso; le tagliatelle al cioccolato con sugo di rosmarino e noci, deliziose e originali; le lasagne di pane carasau con verza al rosmarino, un “comfort food” tipicamente invernale e gli gnocchi di carote al rosmarino, ottimi anche con un sugo di pomodoro. Imperdibile anche la nostra farina di ceci al rosmarino (in foto), il seitan alle mele e rosmarino, ottimo secondo piatto dal sapore autunnale, e perfino i dolci aromatizzati con questa pianta. Noi abbiamo preparato dei deliziosi muffin vegani alle fragole e rosmarino e una ciambella vegana cioccolato e rosmarino, assolutamente da provare.
Come conservare il rosmarino
Se non si ha a disposizione una pianta di rosmarino da cui prelevarlo fresco di volta in volta, può essere utile sapere come conservarlo al meglio; il metodo più semplice prevede di congelare il rosmarino fresco, dopo averlo lavato e asciugato molto bene, in rametti interi oppure già sminuzzato al coltello. Riponetelo all’interno di contenitori muniti di coperchio (nei quali si conserva fino a qualche mese) e, al momento dell’uso, usatelo nelle varie preparazioni come quello fresco.
Come essiccare il rosmarino
In alternativa, è possibile essiccare il rosmarino per poi conservarlo qualche all’interno di barattoli di vetro muniti di coperchio a chiusura ermetica. Per farlo, è sufficiente lavare e asciugare bene con l’aiuto di un canovaccio pulito i rametti di rosmarino fresco, da riporre poi in un luogo fresco, asciutto e ventilato – possibilmente appesi “a testa in giù” – per almeno 48 ore. In alternativa i rametti si possono adagiare, ben distanziati tra loro, anche su una gratella da forno e lasciati essiccare in un luogo fresco e asciutto 3-4 giorni. Per finire, il rosmarino si può essiccare anche al forno, anche se si tratta ovviamente del metodo meno economico: lavatelo e asciugatelo bene, adagiatelo su una teglia ricoperta di carta da forno e cuocetelo a basse temperature per 2 ore o fino a quando le foglie non diventeranno friabili. Anche in questo caso, il rosmarino secco si può utilizzare come quello fresco nelle varie preparazioni.
Proprietà
Oltre che come aromatizzante alimentare, sia le foglie che i fiori di rosmarino possono essere impiegati per infusi, tisane e tinture che aiutano la digestione, stimolano l’appetito e il buon funzionamento del fegato e della cistifellea. Il rosmarino ha proprietà antiinfiammatorie e antibatteriche ed è per questo consigliato anche per l’igiene del cavo orale. In generale, il rosmarino svolge una funzione tonificante e stimolante dell’organismo, ed è usato anche sotto forma di olio essenziale in aromaterapia così come in cosmetica.
Curiosità
Il rosmarino è un arbusto che raggiunge anche i 2 metri di altezza. Può essere coltivato anche in terrazzo, ma richiede tanto sole e protezione dal vento. Si riproduce per talea e può essere impiegato come folta pianta ornamentale grazie a suoi bei fiori di colore azzurro-viola che fioriscono da marzo a ottobre. Sul suo conto si dicono cose meravigliose: per gli antichi Romani aveva funzione apotropaica, cioè ben augurante, e per questo se ne teneva un mazzetto in bella vista sull’uscio di casa. Nel Medioevo si riteneva tenesse lontani gli spiriti maligni. Gli Egizi ponevano un rametto di rosmarino in mano ai defunti, come biglietto d’ingresso per l’aldilà e come simbolo di immortalità.