Chomsky, allevamenti intensivi: “La questione più importante della nostra epoca”
Filosofo, storico e linguista americano, Chomsky condanna gli allevamenti industriali come la principale causa dei problemi ambientali
Noam Chomsky e la produzione industriale di carne
Secondo il Guardian, "insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia, Chomsky è tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura". Ecco cosa dice in merito alla produzione industriale di carne: "non ne ho ancora parlato questa sera, ma una delle maggiori cause del riscaldamento globale è la produzione industriale di carne (applauso), che uccide gli animali e contribuisce enormemente all'emissione di gas ad effetto serra. E sta probabilmente portando anche ad una crisi sanitaria di enorme portata: gli antibiotici stanno perdendo efficacia proprio a causa del loro utilizzo di massa nella produzione industriale di carne.Attenzione, questa non è una legge di natura: queste politiche possono essere cambiate, molto facilmente. E per ogni aspetto ci sono delle chiare alternative."
Posted by Animal Equality Italia on Monday, July 10, 2017
“Una delle maggiori cause del riscaldamento globale è la produzione industriale di carne, che uccide gli animali e contribuisce enormemente all’emissione di gas ad effetto serra.” Questo è il pensiero di Noam Chomsky – filosofo, linguista e storico statunitense – in merito alla produzione di carne e al suo consumo. Come spiega nel video che vedete qui in alto, pubblicato sulla pagina Facebook di Animal Equality, il problema non è solo ambientale ed etico, ma riguarda anche la nostra salute. “Questa produzione – spiega infatti – sta probabilmente portando anche ad una crisi sanitaria di enorme portata: gli antibiotici stanno perdendo efficacia proprio a causa del loro utilizzo di massa nella produzione industriale di carne”. In merito alla questione, il pensiero dello studioso è chiaro: le cose possono ancora essere cambiate, basta muoversi in una direzione diversa perché, quello che accade, “non è una legge della natura, per ogni aspetto ci sono delle alternative”.
Noam Chomsky, pacifista e attivista politico
Ebreo americano di origine russa, Noam Chomsky, classe 1929, è uno dei pensatori più influenti della nostra epoca, tanto che secondo il Guardian, “è tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia“. Autore di numerosissime opere e membro di molte associazioni scientifiche statunitensi e internazionali, Chomsky si occupa tutt’oggi non solo di linguistica ma anche di attualità, diritti umani e politica. A questo proposito, lo studioso si è sempre impegnato in accesi dibattiti contro la globalizzazione e la guerra, schierandosi a favore delle lotte della sinistra radicale statunitense nonostante sia noto fondamentalmente come un pensatore anarchico. Il fatto che un pensatore di questo calibro si sia espresso anche su temi attuali come il surriscaldamento globale e il consumo di carne, non è cosa da poco e dovrebbe farci riflettere sull’importanza di consumi consapevoli.
Secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Indipendent, Chomsky ritiene che “l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti – con il suo “negazionismo” verso i problemi ambientali – accelererà il riscaldamento globale nonché la nostra corsa all’inevitabile disastro“. Affermazioni sicuramente forti, che però riflettono a pieno la situazione attuale: sappiamo che l’allevamento è una catastrofe globale e che, se non cambieremo rotta rapidamente, potremmo arrivare a un punto di non ritorno. “È difficile trovare parole per spiegare il fatto che gli esseri umani stiano affrontando la questione più importante della loro storia – afferma Chomsky in un breve video intervista – a causa della rovina ambientale causata dall’industrializzazione”.