Allevamenti intensivi, Enpa: “FAO organizzi campagna contro il consumo di carne”

Enpa si schiera contro gli allevamenti intensivi, chiedendo alla FAO una “campagna tempestiva, serrata, decisa contro il consumo di carne”

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Ormai lo sappiamo, gli allevamenti intensivi sono un disastro globale. Proprio per questo Annamaria Procacci  consigliere nazionale di Enpa – ha chiesto alla FAO di intervenire. “Chiediamo alla FAO di promuovere una tempestiva, serrata, decisa campagna contro il consumo di carne, primo fattore del surriscaldamento globale – afferma – E’ ormai ampiamente riconosciuto che consumare carne comporta altissime emissioni di metano, di protossido di azoto, di CO2 prodotti dagli allevamenti intensivi;  enorme impiego di acqua e di cereali, usati per nutrire miliardi e miliardi di animali “da piatto”; deforestazione dell’Amazzonia, per i pascoli e le coltivazioni di soia da foraggio; estinzione massiccia di biodiversità“.

Un quadro allarmante, insomma, che secondo Enpa necessita dell’intervento diretto e immediato dell’ONU, visto che la FAO stessa prevede un aumento consistente del consumo di carne per il 2050. “E’ una situazione insostenibile – continua Procacci – nessun nesso con la tutela ambientale viene stabilito dalle linee guida alimentari emanate dai paesi, un’ottantina, che le hanno pur volenterosamente rivolte ai cittadini, tranne rarissime eccezioni”.

Consumo di carne: “Una responsabilità morale, non solo ambientale”

Non solo Enpa contro gli allevamenti intensivi: recentemente anche SlowFood si è schierata contro queste realtà, accusate di rappresentare una delle minacce maggiori per l’ambiente. Dopo un’attenta analisi dei pericoli rappresentati dal consumo di carne, infatti, anche questa associazione chiedeva “una risposta urgente con un dibattito quanto più approfondito possibile”. Anche il WorldWatch Institute, organizzazione di ricerca ambientale a livello globale, ha dichiarato che “mangiare carne non è più una scelta personale“, ma avrebbe molto (o tutto) a che fare con la sopravvivenza del nostro pianeta. Perfino il New York Times, in una lettera aperta all’ONU, ha definito gli allevamenti intensivi come “la più grande minaccia per la salute e per l’ambiente“, chiedendo di affrontare il problema il più in fretta possibile.

Nonostante la FAO affermi da tempo la necessità di di ricorrere a un allevamento e un’agricoltura che siano più sostenibili, per Enpa non basta: “Per il bene di tutti – ha concluso Procacci – occorrono subito politiche concrete, azioni positive tangibili, ma una parte da protagonisti spetta ad ognuno di noi, giorno per giorno, nella scelta alimentare. Non si può mai dimenticare che l’insostenibilità della carne non è solo ambientale, ma morale. Sulla sofferenza degli animali è costruito un sistema economico che minaccia la nostra sopravvivenza e ferisce profondamente la nostra coscienza. Perché tutti, umani e non umani, siamo connessi”.

Crediti foto in apertura: Animal Equality

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