Puglia: “Caccia a cani e gatti inselvatichiti”, la presunta bufala che non lo è
Il Ddl c’è, la pressione del pubblico sull’eventualità di una caccia a cani e gatti “inselvatichiti” anche e non si tratta di una bufala.
Il disegno di legge numero 67 dedicato alle “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” c’è e varrà discusso domani, 1 giugno 2017 presso la Regione Puglia. Al centro delle polemiche l’articolo 31 della proposta dove si legge: “Il Presidente della Giunta Regionale, sentito l’ISPRA, può autorizzare il controllo di qualsiasi specie di fauna selvatica, nonché dei cani e dei gatti inselvatichiti, che, moltiplicandosi eccessivamente, arrecano danno alle colture agricole, al patrimonio faunistico, alle attività e produzioni zoo-agro-forestali, ittiche e ai beni storico artistici”.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha smentito sui social quella che, a suo dire, era solamente una bufala messa in rete da qualcuno che si spacciava per un rappresentante del Movimento 5 Stelle: “Qualche burlone sedicente 5stelle (ma io non ci credo) ha messo in giro un post Facebook che dice che in Puglia si aprirà la caccia a cani e gatti. È una caxxata totale. In Puglia mai nessuno darà la caccia a cani e gatti, dovrebbero passare sul mio cadavere. Bannate quel deficiente che vi ha detto queste bugie. Fate girare. Grazie”.
Sta di fatto che il Ddl c’è e il testo è chiaro e l’allarme non è stato lanciato dal Movimento 5 Stelle, bensì dall’ENPA che ha chiesto al pubblico online di protestare in modo compatto contro Emiliano. Ma qual è il timore delle associazioni? Enpa, attraverso il suo ufficio stampa spiega che non si tratta solamente della paura che l’abbattimento possa avere una reale attuazione ma del fatto che gli animali sono sono diventati capri espiatori per eccellenza. Prima i cinghiali che causano incidenti sulle strade, poi i lupi che distruggono allevamenti e culture, le nutrie che danneggiano argini e canali ed ora cani e gatti che, inselvatichiti, possono diventare una minaccia.
Enpa spiega che, in verità la sensibilità in Italia su questi temi e sulla vita degli animali, anche selvatici, è molto migliorata: molte delle proposte vere o ventilate ai danni degli animali nel nostro paese non vedono la luce proprio grazie all’opinione pubblica e alla pressione che esercita sulla politica.
“Siamo quindi certi che Emiliano – scrive Enpa – farà cancellare dal disegno di legge questa “caxxata totale” (che intanto nel testo c’è). Lo ha scritto su Facebook, del resto. Poi siamo sicuri che a lui non piacerebbe veder un cane o un gatto inselvatichito (e chi lo dice, poi, che sia inselvatichito?) colpiti a morte da fucilate o trafitti dai dardi di novelli Robin Hood dai simpaticissimi accenti dei dialetti pugliesi, che possono meglio figurare nell’arte e nella conoscenza, non nella cultura della morte”.
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