Allan Dixon è il vero dottor Dolittle… dei selfie
Girare il mondo per scattarsi divertentissimi selfie con gli animali più particolari: le foto di Allan Dixon spopolano sul web ma il suo lavoro è più complicato di quel che sembra
Il dottor Dolittle esiste: è irlandese, ha 29 anni, si chiama Allan Dixon e gira il mondo per scattarsi buffissimi selfie con gli animali più esotici (e spesso schivi). Il segreto del suo talento? Tanta pazienza e la capacità di far sentire gli animali al sicuro e a proprio agio con lui.
Il profilo Instagram di Allan è diventato celebre nel mondo proprio per le sue foto in compagnia di esemplari di 30 (per ora) specie diverse che sorridono, fanno smorfie, mostrano la linguaccia proprio come fa lui. Canguri, leoni, cammelli, quokka, foche… tutti hanno ceduto al fascino dell’obiettivo di Allan mostrandosi in situazioni e pose veramente incredibili (qualcuno si è addirittura lasciato mettere in testa un cappello da Babbo Natale).
“L’apprezzamento che la gente ha mostrato verso le mie foto è cresciuto esponenzialmente. Tutti vogliono sapere con quale animale comparirò la volta prossima e con quale espressione“. Allan ha realizzato il primo selfie in assoluto con un animale (il suo cane) nel 2010, ma il successo e il seguito sono comparsi nel 2013 quando Allan si è scattato una foto con un cucciolo di cammello in Australia. Da allora sono stati più di 40 gli esemplari con cui Allan ha posato, ma il suo animale preferito resta il quokka, un animaletto curioso, vispo, che ama esplorare e ha sempre un’espressione felice ed entusiasta.
Un lavoro bellissimo sì, ma anche molto costoso che viene finanziato soprattutto tramite Patreon, una piattaforma di crowdfunding, sulla quale Allan offre in cambio live chat da ogni parte del globo, foto ad alta risoluzione, alcune delle quali non pubblicate, e “mention” specifiche. In alternativa, con accordi commerciali con enti del turismo locali, brand e simili.
Lo scopo di questa impresa e vocazione è quello di svelare aspetti del mondo degli animali mai mostrati finora. Si tratta di un lavoro lungo e complesso che può richiedere anche delle ore prima che gli animali si fidino abbastanza da avvicinarsi e farsi immortalare. Soprattutto per le specie più timide e diffidenti come il wallaby, che invece per l’occasione addirittura lo si vede mettere le zampine nella mano di Allan. In un’altra foto una papera becca il pane addirittura direttamente dalla bocca del giovane; certo una cosa non da poco.
Una volta che l’animale è rilassato e si sente al sicuro diventa facile introdurre l’obiettivo nell’equazione e la foto può scattare senza nessun movimento furtivo, cosa che potrebbe spaventare l’animale e rovinare il rapporto che si è creato con l’umano, oltre che il momento perfetto da immortalare.
“C’è qualcosa di magico negli animali che è difficile da spiegare. Non possono parlare con noi ma accettiamo la loro presenza. In cambio ci donano gioia, alleviano il nostro stress, nonostante la maggior parte delle persone non viva più a contatto con la natura. Mi sento veramente felice quando sto con loro, così tanto che ho deciso di condividere questo sentimento con i miei amici, cercando di catturare gli istanti che sottolineano quanto siano allegri gli animali, come carichi di gioia siano le sensazione che portano con loro e trasmettono al mondo“.
Qualche consiglio per chi volesse seguire le orme di Allan? “Curiosità e tempismo sono la chiave. Mi chiamano “dottor Dolittle” perché so parlare agli animali, ma in realtà è molto semplice: dovete rilassarvi in loro presenza e scattare al momento giusto. Fatevi odorare per bene e quando siete sicuri che state tutti e due guardando in camera, scattate senza pensare”. Più facile a dirsi starete pensando. La sfida è aperta.
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