Lav e “Animali come noi”: “Gli animalisti non macchietta”, Innocenzi risponde
La Lav non ci sta e sostiene che su Rai2 la comunicazione sul tema animalista sia stata fuorviante e sbilanciata, la Innocenzi ha risposto ai microfoni di Vegolosi alla critica
“L’animalismo è stato ridotto a un fenomeno di colore, svilendo l’impegno, la preparazione, il lavoro strategico che accompagna le nostre battaglie, a livello istituzionale, legale, mediatico”: con queste parole Massimo Vitturi Responsabile Area Animali selvatici di LAV ha risposto con un articolo sul portale dell’associazione alla quinta puntata di “Animali come noi” condotta da Giulia Innocenzi e andata in onda su Rai 2 lunedì 10 Aprile 2017.
Secondo Vitturi l’immagine degli animalisti non solo ne è risultata danneggiata, ma quello che più conta, non sono stati messi al centro gli animali: “la loro sofferenza, lo sterminio perpetrato ogni anno nel corso della stagione venatoria, le volpi massacrate mentre allattano i loro cuccioli, i milioni di fagiani e lepri liberati il venerdì (giorno di silenzio venatorio) per essere ammazzati nel week end”. Secondo LAV, inoltre, è stata fuoriluogo l’intervista senza contraddittorio alla presidente di Confavi (Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane) Maria Cristina Caretta, “sono state sciorinate le trite manfrine a difesa dei cacciatori e della loro funzione di “equilibratori ambientali”, tacendo ad esempio sul fatto che ogni secondo della stagione venatoria possono uccidere 139 animali a testa“.
Il servizio televisivo secondo LAV è sbilanciato a favore dei cacciatori che emergerebbero come la parte “ragionevole”: “Sorridenti, concilianti mentre filosofeggiano sulla meraviglia di andare a caccia all’alba circondati dalla natura, o correggono la giornalista affermando che loro non uccidono animali, bensì eseguono un “prelievo”. Nelle cinque puntate dedicate al rapporto fra animali, industria produttiva, scelta alimentare veg e caccia, la giornalista Innocenzi ha interpellato, come associazioni animaliste, Cento per cento animalisti e META (capitanata da Valerio Vassallo), oltre ad avvalersi, per la prima parte dell’inchiesta dedicata agli animalisti della nuova associazione Free John Doe. Non sono stati al momento coinvolti, invece Essere Animali, Animal Equality e LAV, fra le tre associazioni più importanti sul tema animalista in Italia.
Giulia Innocenzi, conduttrice della trasmissione, contattata dalla nostra redazione ha risposto alle critiche: “Non ho voluto rappresentare tutti gli animalisti, si tratta di una galassia immensa, queste critiche vengono dal fatto, credo, che sulla trasmissione ci sono state grandi aspettative e io di questo cono contenta, ma abbiamo lavorato – continua la giornalista -anche con altre associazioni, con chi fa delle investigazioni che permettono all’opinione pubblica di conoscere realtà davvero nascoste ai più”. Secondo la Innocenzi, quello che è stato mostrato sono degli estremi, che esistono, e che lei come giornalista non poteva non mostrare. “Mio padre – spiega – fa il cacciatore ma non si sognerebbe mai di istituire un premio Hitler o di appendere una testa di cervo in casa”. Ma come mai, chiediamo alla Innocenzi, non sono state prese in causa associazioni fortemente riconosciute sul territorio come Animal Equality, Essere Animali, la stessa LAV? “Li ho contattati e sono tutte nei ringraziamenti del mio libro “Trita Carne”, ma sulla trasmissione non posso dire nulla perché l’ultima puntata sarà una bomba, vera, e solo dopo quella potrò rispondere a pieno a questa domanda”.