Dietro il Prosciutto di Parma maltrattamenti e sofferenza per i maiali – VIDEO
La produzione del Prosciutto di Parma è regolata da norme severe: Essere Animali svela in un’indagine shock i maltrattamenti che si celano dietro questo prodotto
Dietro al Prosciutto di Parma, uno dei prodotti definiti “eccellenze italiane nel mondo”, si nasconde una realtà fatta di sofferenza e maltrattamenti: a testimoniarlo è un’indagine portata avanti per più di 6 mesi dall’associazione Essere Animali, frutto di indagini condotte spesso anche sotto copertura. Malattie, cannibalismo, maltrattamenti e denutrizione sono ciò che il team investigativo dell’associazione ha trovato e testimoniato nell’allevamento indagato, uno dei massimi produttori del Prosciutto di Parma sul territorio, denunciato dall’associazione per maltrattamento.
Maiali ammassati l’uno sull’altro, costretti a vivere in centinaia di migliaia in spazi angusti e bui. Gli esemplari malati, lasciati morire di stenti sul pavimento, considerati ormai indegni di qualsiasi attenzione perché non più utili ai fini della produzione; corpi senza vita riversi nei corridoi. Botte, calci e percosse da parte degli operai, come se quelli che avessero tra le mani fossero già prosciutti fatti e finiti e non esseri senzienti, spaventati. Gravi ferite alle orecchie e lacerazioni infette mai curate, frutto del cannibalismo che si può manifestare negli allevamenti intensivi per il sovraffollamento e la totale privazione delle primarie esigenze etologiche in cui sono costretti a vivere questi animali: la sola realtà che vedranno sarà il buio e sporco recinto sovraffollato in cui – con molta probabilità – sono anche nati, senza mai conoscere la luce del sole o la tranquillità di uno spazio all’aperto nell’arco di tutta la loro vita che durerà poco meno di un anno quando in natura un maiale può viverne fino a 15. Il tutto accompagnato dall’utilizzo di mangiatoie illegali, che non consentono agli animali di nutrirsi tutti insieme e che, quindi, danno la possibilità di mangiare solo agli esemplari più forti: il risultato sono decine e decine di maiali scheletrici, che barcollano per l’allevamento.
Eppure il Prosciutto di Parma è un prodotto con denominazione di origine protetta (D.O.P.), e in quanto tale per la sua produzione sarebbe obbligatorio rispettare delle procedure ben precise e degli standard minimi di benessere animale previsti dalla legge dell’UE, ma che evidentemente non fanno parte dei criteri seguiti dall’allevamento in questione. Solo nel 2015 sono stati prodotti 8 milioni e 400 mila Prosciutti di Parma: il risultato di questa inchiesta non ci deve stupire, perché fino a quando la richiesta di questo e altri prodotti di origine animale sarà così elevata, gli allevamenti intensivi continueranno a essere delle realtà concrete e diffuse.