Gli Usa dichiarano guerra ai deserti alimentari
A Delridge, un quartiere a sud ovest di Seattle, gli abitanti che vogliono comprare cibo di qualità si trovano di fronte a un dilemma: cambiare due autobus per arrivare alla bottega più vicina oppure superare una collina a piedi o in bicicletta. «La maggior parte delle persone tendono ad andare il meno possibile ad acquistare cibo salutare, diventando dipendenti dai negozi più convenienti vicini a casa», dice Carrie Ferrence alla rivista Architectural Record. Insieme ad alcuni amici ha fondato Stockbox, un gruppo di ricerca che studia in che modo gli abitanti della città hanno accesso a cibo fresco che propone attraverso una catena di piccoli negozi all’interno di container.
Cibo sano, cibo lontano
Quello di Seattle non è l’unico esempio di questo genere: la disponibilità di prodotti alimentari sani, soprattutto per le fasce di popolazione più povere, è un problema che da anni affligge i grandi centri urbani degli Stati Uniti. Si chiamano deserti alimentari, aree che si estendono per chilometri all’interno delle megalopoli in cui è impossibile avere accesso a prodotti di qualità. Sono diffuse soprattuto nei quartieri periferici delle città, ma anche nelle zone rurali degli Stati più poveri. L’ultimo rapporto del dipartimento dell’Agricoltura americano stima che 23,5 milioni di persone vivono in luoghi in cui il supermercato più vicino dista almeno due chilometri. Un dato che secondo le autorità porterebbe la popolazione ad avere cattive abitudini alimentari, aumentando il rischio di obesità e di malattie legate a una dieta basata su cibo spazzatura.