Le vendite di prodotti plant based in Italia aumentano: latte e formaggi veg in testa

Il settore non molla: formaggi e latte vegetale in cima alla lista di chi va meglio in termini di vendite

Formaggi e latte vegetale se la passano abbastanza bene in Italia, nonostante la guerra costante del governo all’alimentazione vegetale (ai suoi nomi e alle sue motivazioni) e il supporto economico costante alle aziende che producono la controparte animale. I dati forniti da Good Food Institute, organizzazione no profit che promuove l’utilizzo di proteine alternative, e raccolti un report realizzato da Circana, azienda di consulenza specializzata nell’analisi del comportamento dei consumatori, ci mostrano incrementi sia nel volume delle vendite che nel trend di acquisto.

Aumento e inflazione

Le vendite al dettaglio di alimenti a base vegetale nei supermercati e nei discount in Italia hanno raggiunto i 641 milioni di euro nel 2023, con un aumento del 16% dal 2021. L’analisi riguarda sette categorie di prodotti a base vegetale: carne, latte, formaggio, yogurt, gelato, dessert e panna. Chiaro che, come spiega il report, l’aumento nel volume di vendite è dovuto anche all’aumento dei prezzi dei prodotti che segue l’inflazione, sempre alta nel nostro paese; d’altra parte questo racconta anche di consumatori che, nonostante tutto continuano a scegliere gli alimenti vegetali con un buon incremento di vendite soprattutto per il settore dei formaggi vegetali (+77% nel periodo 2021-2023) e buoni dati per le ormai storiche bevande vegetali e le alternative alla carne. Le vendite unitarie sul plant based, infatti, sono aumentate del 5,8% tra il 2021 e il 2023 e del 2,8% tra il 2022 e il 2023. Carne e latte a base vegetale si confermano come le categorie più solide, e rappresentano rispettivamente il 49% e il 31% del valore totale delle vendite nelle sette categorie esaminate. Il latte e le bevande vegetali hanno conquistato il 7,4% del mercato totale del latte (vegetale e animale).

Plant based? Nuova abitudine

Francesca Gallelli, consulente per le relazioni istituzionali del Good Food Institute Europe ha commentato: “In un periodo segnato dall’inflazione, la resilienza del settore dei prodotti a base vegetale dimostra che questi alimenti sono diventati parte delle abitudini alimentari dei consumatori italiani, sempre più attenti alla salute e alla sostenibilità. Per sbloccare il pieno potenziale di questo settore in crescita – continua Gallelli – è essenziale che i prodotti a base vegetale raggiungano la parità di prezzo e possano quindi essere competitivi rispetto alle loro controparti di origine animale. I legislatori dovrebbero promuovere la diversificazione proteica e garantire pari opportunità nel mercato, eliminando le non necessarie e dannose restrizioni in materia di etichettatura. In questo modo, potremo sostenere la crescita di un sistema alimentare più sostenibile e offrire una scelta di prodotti più ampia ed economicamente accessibili ai consumatori.”

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