L’educazione al rispetto per gli animali come prevenzione dei comportamenti devianti
Una proposta di legge attende dal 2022 di essere valutata, eppure la connessione fra crudeltà sugli animali e atti criminosi è sempre più evidente anche grazie alla zooantropologia della devianza
Inserire nei programmi scolastici una parte consistente di educazione al rispetto e alla comprensione degli animali, di qualsiasi specie essi siano. Questa è la proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati nel 17 novembre del 2022 dalla ex deputata Michela Vittoria Brambilla e che, sarà oggetto di un convegno che su terrà a Roma il 30 gennaio 2024 (ma può essere seguito in diretta qui), “A scuola per imparare il rispetto per gli animali” organizzato dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il tema fra la crudeltà verso gli animali e possibili comportamenti legati alla devianza è oggetto di studi da anni, soprattutto da parte di una disciplina, la zooantropologia, che ha dimostrato che la connessione fra questi due aspetti esiste. In particolar modo, l’associazione “Link” che dal 2006 studia e realizza convegni e incontri per promuovere forme di educazione per i ragazzi delle scuole al rispetto per gli animali. “Auspichiamo che l’educazione a una cultura del rispetto verso le altre specie possa portare a una maggiore sensibilità anche verso i propri simili e contribuire così a ridurre anche il fenomeno del bullismo e il cyberbullismo”, spiega Arianna Fioravanti, responsabile dei Rapporti istituzionali dell’Oipa.
L’idea di una cultura del rispetto fra specie sta alla base, secondo la proposta di legge che giace fra le carte, di una educazione preventiva rispetto a comportamenti socialmente pericolosi, oltre che di una ovvia prevenzione verso gli abusi sugli animali riportati nuovamente alla ribalta dal caso del cane Aron che è stato bruciato vivo dal proprietario in una piazza a Palermo, perdendo la vita qualche giorno dopo in un ambulatorio medico della LAV nonostante il tentativo di salvarlo dalle ustioni che avevano deturpato l’80% del suo corpo.