Edimburgo: presentata alternativa ai test animali per valutare i farmaci
Un ricercatore dell’Università di Edimburgo ha presentato lo scorso novembre un sistema 3D che replica il funzionamento e la reazione degli organi dopo l’immissione nel corpo dei farmaci
In Europa ogni anno circa 80mila animali vengono sfruttati per valutare la reazione degli organi ai farmaci. Il dottor Liam Carr, dottorando presso il Centre for Cardiovascular Science dell’Università di Edimburgo ha messo a punto un sistema chiamato “Body-on-chip” che, grazie ad una struttura stampata in 3D riesce a replicare la reazione ai farmaci di cuore, polmoni, fegato, reni e cervello sostituendo la prima fase di sperimentazione dei nuovi composti sugli animali.
Come funziona il sistema “Body-on-chip”
Anche grazie alla collaborazione con l’Edinburgh College of Art il progetto di ricerca del dottor Carr si è posto come obiettivo, come spiega lui stesso in un video, quello di superare la fase iniziale di sperimentazione animale dei farmaci e del loro effetto sul corpo. Questo quadrante di materiale plastico stampato in 3D presenta 5 comparti collegati fra loro in modo studiato per ospitare le cellule dei diversi organi. Una volta introdotto il farmaco all’interno del sistema, la reazione delle diverse cellule (e quindi dei diversi organi da esse rappresentati) viene analizzata attraverso il sistema PET (tomografia ad emissione di positroni) permettendone uno studio accurato.
Carr spiega: “Utilizzando i modelli matematici, abbiamo scoperto che il tasso di trasferimento nei compartimenti degli organi e l’assorbimento dei nutrienti in vitro imitano i risultati degli organi in vivo”. Questo approccio non animale, inoltre – spiega la responsabile di ricerca di Carr, la dottoressa Adriana Tavares – “potrebbe ridurre significativamente i costi della scoperta di farmaci, accelerare la loro introduzione negli ospedali e migliorare la comprensione degli effetti sistemici delle malattie umane, utilizzando modelli più rappresentativi della biologia umana rispetto a quelli animali”. Non solo il sistema inventato da Carr è utile per evitare la sperimentazione animale ma in più potrebbe essere utilizzato per molte altre applicazioni.
Sul tema dell’utilizzo degli animali la dottoressa Tavares spiega anche che: “Questo dispositivo mostra un potenziale davvero interessante nel ridurre l’elevato numero di animali utilizzati in tutto il mondo per testare farmaci e altri composti, in particolare nelle fasi iniziali, dove solo il 2% dei composti procede verso le fasi successive di sviluppo”.
La potenzialità del sistema creato da Carr è alta, come continua a spiegare Tavares, perché prevede anche la possibilità di aggiungere altri compartimenti per rappresentare altri organi, come lo stomaco o la pelle, in stati rappresentativi della salute e della malattia umana”.