Animali clonati, apre in Cina la fabbrica più grande al mondo
Cani, cavalli, vitelli e mucche creati in laboratorio. Aprirà i battenti nel 2016 in Cina, a Tianjin, la più grande fabbrica produttrice di animali da allevamento clonati. L’operazione, annunciata dall’azienda Boyalife, prevede un investimento iniziale di 31 milioni di dollari nella città portuale cinese distante circa 160 km da Pechino.
Obiettivo principale della fabbrica, che occuperà un’area di 14mila metri quadrati, sarà clonare bestiame per sostenere la domanda intera di carne bovina partendo con una produzione di 100mila capi all’anno per arrivare progressivamente a 1 milione e coprire il 5% del fabbisogno complessivo cinese. “Stiamo intraprendo una strada mai percorsa. Stiamo costruendo qualcosa che prima non esisteva”, ha detto al Guardian Xu Xiaochun, ceo di BoyaLife, l’azienda a capo dell’operazione. Xu ha sottolineato che la fabbrica si occuperà anche di clonare, mettendoli in salvo, animali a rischio estinzione, oltre che della clonazione di cani addestrati in grado di localizzare le vittime di disastri naturali o la presenza di droga.
L’apertura dello stabilimento di Tianjin, in via di costruzione, è solo l’ultimo step del processo che vede la Cina impegnata sugli esperimenti di clonazione animale da almeno una quindicina di anni. Al di là delle implicazioni di natura etica connesse a questo genere di operazioni, rimane il problema della qualità e della sicurezza della carne prodotta da animali clonati in un Paese come la Cina, spesso sotto i riflettori per scandali legati alla qualità del cibo. Non solo. La fabbrica sorgerà proprio a Tianjin, la località nelle quale nell’agosto scorso l’esplosione di uno stabilimento di materiali pericolosi ha causato un elevato numero di morti e ha rilasciato nell’aria sostanze chimiche non ben identificate.
Per quanto riguarda l’Europa, ci si sta ancora attrezzando per regolamentare la questione dal punto di vista legislativo: all’inizio di settembre il Parlamento Europeo ha infatti votato il divieto di clonazione animale per fini alimentari degli animali negli allevamenti europei, della loro progenie e dei prodotti derivati così come l’importazione di capi clonati provenienti da Paesi terzi. Affinché entri in vigore bisognerà ora aspettare il pronunciamento della Commissione e del Consiglio.