Carne, OMS chiarisce: “Non evitare ma limitare consumo”
Il pronunciamento dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha aperto un dibattito in tutto il mondo sull’alimentazione. Carne rossa sì, carne rossa no. Insaccati sì, insaccati no. La verità sta nel mezzo, come sempre. E a dirlo è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui fa riferimento la IARC: il suo parere «non chiede alla popolazione di smettere di mangiare la carne processata [inserita nel gruppo degli alimenti cancerogeni, a differenza della carne rossa “semplice”, che fa parte della categoria in cui il rischio è probabile, ndr], ma indica che ridurne il consumo può diminuire il rischio di tumore del colon-retto». L’OMS spiega di aver voluto precisare il senso delle parole della sua agenzia in seguito alla preoccupazione che le stesse parole hanno provocato a livello globale. Peraltro, poi, l’Organizzazione dice che questo ultimo responso non fa altro che confermare «le raccomandazioni del 2002 su “Dieta, nutrizione e prevenzione delle malattie croniche”, che consigliano un moderato consumo di carne conservata per ridurre il rischio di cancro». Niente di nuovo su questo fronte, insomma, eppure il caso mediatico scoppiato dopo i primi lanci delle agenzie di stampa è stato enorme.
Anche per questo l’OMS conferma e delinea meglio i contorni dell’Agenzia, la cui autorevolezza – fa intendere – non è assolutamente in dubbio: «La Iarc è stata fondata 50 anni fa con una risoluzione dell’Assemblea mondiale della sanità, come agenzia sul cancro funzionalmente indipendente sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il suo programma di lavoro è approvato e finanziato dagli Stati membri», si legge in una nota ufficiale. In essa, poi, si dice anche all’inizio del 2016 gli esperti della IARC torneranno a riunirsi per esprimere un nuovo parere a questo riguardo, ma alla luce delle nuove ricerche che costantemente vengono compiute in tutto il mondo su carne rossa, carne processata e più in generale sull’alimentazione.
E’ necessaria, quindi, anche da chi fa informazione da un punto di vista che certamente carnivoro non è, come noi, di spiegare per bene quale sia il senso delle parole dell’Oms. Spesso gli allarmi e le grandi ondate di informazioni creano solamente un effetto contrario e allontanano dalla voglia di sperimentare e provare un nuovo modo si alimentarsi più basato du frutta, verdura, cereali integrali e legumi.