Latte vegetale: crescono le vendite ma la scelta è salutistica
Si registra un aumento nelle vendite di latte vegetale in Italia. Gli italiani infatti sembrano preferirlo a quello animale perché più sano, gustoso e meno calorico.
Negli ultimi anni le bevande vegetali hanno conquistato sempre più spazio tra gli scaffali dei supermercati e i banconi dei bar, complice senza dubbio l’aumento di intolleranze e allergie ad alcuni tipi di latte animale. Ma quanto latte vegetale si compra davvero in Italia?
A indagare il rapporto tra gli italiani e le bevande vegetali è stato Everli, marketplace della spesa online. Studiando i propri dati interni da gennaio a dicembre 2021 e coinvolgendo a febbraio 2022 i consumatori con alcuni sondaggi, il progetto ha voluto far luce sull’entità di questa crescita e le motivazioni che portano i compratori a tale scelta.
Il boom di acquisti si registra nel Nord Italia
In base ai dati emersi dallo studio il 78% degli italiani, uomini e donne in egual misura prevalentemente over 55, ha provato almeno una volta il latte vegetale, e più di 1 su 10 (12%) lo consuma abitualmente al posto di quello tradizionale. Tra tutte le regioni però, alcune sono risultate più inclini di altre all’acquisto e al consumo di latte che non contenga proteine animali: prima tra tutte la Lombardia, con Milano e Brescia, segue il Veneto, con Padova e Treviso, e al terzo posto si posiziona il Piemonte con la città di Torino. Tuttavia si è registrato un boom di acquisti nel 2021 rispetto all’anno precedente a Padova (133%), Trieste (41%) e Bologna (2%).
Ma quali sono le tipologie di latte vegetale preferite? Nella classifica delle 10 province appare evidente senza dubbio che 6 di loro preferiscono quello di mandorla, mentre le altre 4 prediligono il latte di cocco, con una particolare preferenza in comune per quelli senza zuccheri aggiunti o in versione light. In conclusione del report si nota anche un incremento di spesa in latte di origine animale. Nello specifico, Latina ha toccato una crescita del 21% nel 2021 rispetto ai precedenti 12 mesi; subito seguita da Udine (17%) e Trieste (17%), dove pare consumarsi in generale molto latte, sia di origine vegetale che animale.
Gli italiani bevono latte vegetale perché più salutare
Il dato più interessante e incisivo di questo studio però si trova nelle motivazioni che spingono il consumatore a questo tipo di acquisto. Sebbene il 40% degli italiani abbia ammesso di aver provato le bevande vegetali perché spinto da curiosità, molti altri invece lo scelgono perché guidati da scelte personali consapevoli e tendenzialmente legate al benessere. Infatti il 35% trova che il latte vegetale sia più digeribile rispetto a quello tradizionale, il 22% lo considera più sano, il 20% più gustoso e che sia l’ideale per aumentare l’apporto di vitamine e fibre il 17%. E ancora l’11% opta per questa scelta perché lo ritiene un valido alleato della linea, per il minor contenuto calorico rispetto a quello di origine animale. E seppure un’alta percentuale dei consumatori è arrivata a queste constatazioni da solo, quasi 1 su 5 è stato indirizzato da medici o nutrizionisti e, un numero in uguale percentuale, si è lasciato incuriosire da amici e parenti. Solo 1 su 10 ha preso ispirazione dalle informazioni lette su riviste o in rete.
L’IVA al 22% pesa sulle scelte del consumatore
Sebbene quindi dallo studio emerga chiaramente che l’impatto sull’ambiente derivato dal consumo di prodotti di origine animale non è ai primi posti tra i motivi che spingono gli italiani a comprare bevande vegetali, l’aumento delle vendite al dettaglio non è un elemento trascurabile. Un terzo degli italiani (32%) infatti beve in egual misura latte di origine animale e vegetale; il 12% dichiara di consumare quasi sempre latte vegetale e oltre 1 su 10 (11%) ha completamente sostituito il latte di origine animale con quello vegetale. Che peso ha però l’IVA su questi prodotti nel report? Nel nostro paese infatti il latte vegetale è ancora considerato un bene di lusso: l’IVA sulle bevande vegetali è al 22% ed è pari a quella applicata su auto, orologi e oggetti di lusso, rispetto a quella al 4% applicata sul latte animale. Questo dato è centrale poiché è evidente che l’attuale regime d’imposizione dell’IVA favorisce i produttori di latte vaccino e animale disincentivando invece gli agricoltori orientali alla coltivazione di cereali e di legumi adatti ad essere trasformati in latti vegetali. A fronte dei dati analizzati poco sopra dunque emerge sempre più l’urgenza di portare la bevanda vegetale ad essere considerata bene di prima necessità, tenendo conto non solo del mercato in crescita, ma anche, e soprattutto, delle ragioni di salute che spingono persone intolleranti o allergiche al latte vaccino, a comprare latte vegetale.
I benefici del latte vegetale e quale scegliere
Le bevande vegetali si differenziano tra loro non solo per sapore ma anche per consistenza e proprietà. Per orientarsi nella scelta è importante tenere a mente che è bene non abusarne, soprattutto di quelli derivati da frutta secca, verificarne sempre la provenienza, meglio se biologica, e che sono da evitare quelli con zuccheri aggiunti e/o oli non ben specificati. Il latte di soia è sicuramente quello che presenta maggiori quantità di proteine ed è privo di colesterolo e ricco di grassi insaturi. Se si cerca una soluzione più leggera sono da prediligere il latte d’avena e quello di riso, che contiene meno proteine rispetto a quello di soia ma è ricco di fibre, vitamine A,B,D e minerali. Mentre i più saporiti, e calorici invece, sono il latte di mandorla, ricco di vitamine e nutrienti, e quello di cocco, ottimo per preparare salse agrodolci.