Tessuto in silicone: un tentativo sostenibile per l’ambiente?
I pro e i contro del Compo-SIL: il materiale a base di silicone che permette di produrre un tessuto molto resistente in alternativa alla pelle animale e al PVC
L’azienda taiwanese, General Silicones, ha realizzato un tessuto vegano a base di silicone e privo di PVC, come alternativa ai pellami di origine animale.
Spesso i tessuti cruelty-free alternativi alla pelle sono realizzati a base di PVC o cloruro di polivinile, un polimero di origine sintetica derivato dal petrolio, che contiene additivi tossici come il piombo. Per quanto il PVC sia dotato di proprietà che lo rendono versatile, resistente al calore e alla corrosione, non è un materiale biodegradabile e, difficilmente, si riesce a riciclare.
Inoltre il PVC. ed è questo il problema principale, tende a scindersi in micro plastiche che danneggiano e inquinano l’ambiente, motivo per cui l’azienda con sede a Hsin-chu in Taiwan, ha creato il Compo-SiL, ovvero una gomma siliconica che può essere tratta come un vero tessuto. La materia prima con cui viene fatto il Compo-SIL è il silicone, un derivato della silice naturale – lo stesso elemento di cui è formata la sabbia – che non si scompone in particelle più piccole né, se bruciato, produce fumi tossici.
Questo particolare materiale è inoltre caratterizzato dal fatto di essere molto duraturo, impermeabile, resistente ai raggi UV e al calore.
Tutto il processo di produzione del Compo-SiL è anche compatibile con l’ambiente, non prevede l’utilizzo o il rilascio di alcun componente nocivo per la salute e permette emissioni ridotte di CO2.
Silicone: tra luci e ombre
Il silicone, quindi, potrebbe sembrare la soluzione ideale per la realizzazione di tessuti alternativi alla pelle, ma la questione non è proprio così semplice.
Oltre ad avere al suo interno il carbonio, materia prima non rinnovabile, il silicone non è né biodegradabile né riciclabile.Secondo l’azienda General Silicones, il fatto che il silicone non sia biodegradabile, invece, è un punto di forza: non scomponendosi, non può lasciare tossine o formare microplastiche nocive per l’ambiente.
Se infatti la sostenibilità del silicone è discutibile, è bene ricordare che General Silicones, si occupa di realizzare anche prodotti che, per loro natura e utilizzo, necessitano di essere più duraturi, e che, quindi, sfruttano bene la capacità di resistenza di questo materiale. Ciò si può rivelare utile nel settore dei trasporti, con la realizzazione ad esempio di sedili in finta pelle per l’industria automobilistica, o di parti interne alle imbarcazioni marittime, agli scompartimenti ferroviari e alle cabine degli aerei. Oppure, anche in alcuni prodotti per la cura dei bambini, come ad esempio tappetini da gioco idrorepellenti, resistenti e privi di materiali particolarmente nocivi alla salute.
Le alternative 100% vegetali
Il silicone non è l’unica soluzione, priva di plastica, per la realizzazioni di materiali vegani simili alla pelle. Numerose sono, infatti, le aziende che stanno producendo tessuti cruelty-free alternativi e sostenibili per l’ambiente.
Tra le componenti 100% vegetali vi è ad esempio la fibra di cactus dell’azienda messicana Desserto, o il Wine Leather del gruppo italiano Vegea SrL, specializzato in tessuto vegano realizzato a partire dagli scarti delle bucce dell’uva o ancora il Pinatex, materiale nato dall’idea della designer spagnola Carmen Hijosa e ottenuto dalla lavorazione delle foglie di ananas.