Alimentazione vegana in crescita: 1,5 milioni di italiani
La dieta mediterranea è sempre più regina delle tavole delle italiane ma la vera notizia è la crescita dell’alimentazione veg. Possiamo riassumere così i risultati di una ricerca, commissionata a GfK Eurisko da una cooperativa lattiero-casearia che comprende circa mille produttori e presentata a Milano nell’ambito dell’Expo. Negli ultimi anni gli italiani hanno aumentato il budget per frutta e verdura, passando dal 12,7% al 18,4%, e hanno ridotto le spese per la carne, che fino a pochi anni fa impiegava un terzo del budget alimentare medio, mentre oggi si ferma a un quinto.
Dal 2006 a oggi circa due milioni di italiani hanno ridotto l’apporto di carne nei loro pasti, mentre quasi un milione e mezzo di persone tra i 18 e i 64 anni ha deciso di ispirarsi a modelli “green”: i vegetariani ormai sono circa il 6% della popolazione, i vegani il 3%. La soia raccoglie sempre più consensi nel nostro Paese: oggi è conosciuta da circa l’80% degli italiani, e almeno il 40% l’ha consumata di recente. Si tratta di un alimento che intercetta una fetta di pubblico in crescita e selezionato: è scelto soprattutto da professionisti e laureati che vivono nelle aree metropolitane, e in generale è preferito dalle donne o dagli adulti tra i 45 e i 54 anni.
Anche pane e bevande perdono terreno tra gli acquisti degli italiani. Ma quel che emerge nettamente è l’aumento della cultura gastronomica del nostro paese nel corso degli ultimi due decenni: se da un lato cresce la percentuale di chi preferisce il pasto lento, il dato di chi trascura l’alimentazione si dimezza dal 24 al 13%. Questi numeri vengono confermati anche dalla riduzione delle percentuali di chi mangia junk food e snack al volo, specie fuori pasto.
Il consolidamento della dieta mediterranea fa sì che frutta, verdura e pasta siano gli alimenti principali sulle tavole degli italiani: vengono consumati in media tra le cinque e sei volte a settimana.
In vent’anni scendono nettamente le percentuali di chi consuma un pasto completo a pranzo o a cena (rispettivamente 48% e 25%, in calo di circa venti punti percentuali ciascuno), mentre aumenta il gradimento della colazione, consumata dall’87% degli italiani.