9 miliardi di posti a tavola
Stavolta niente Piano B per Lester Brown, uno dei padri dell’ambientalismo moderno. Il suo ultimo libro analizza il sistema alimentare mondiale per capire come sfamare nove miliardi di bocche tra appena qualche decennio
Il titolo della sua ultima fatica può ingenuamente rimandare alla canzone del famoso musical di Garinei e Giovannini, Aggiungi un posto a tavola, ma non deve ingannare.
Leggendo il libro, infatti, ci si rende conto che sul Pianeta non c’è quasi più spazio per spostare le seggiole, che alla “tavolata planetaria” sarebbe meglio non si aggiungessero amici in più e che, qualora arrivassero, ci troveremmo in seria difficoltà a dividere il companatico con loro.
Negli ultimi 60 anni – racconta Brown – la popolazione mondiale è passata, a causa di quello che potremmo definire un “eccesso di benessere”, da 2,5 miliardi di persone a 7 miliardi, creando una situazione che sulla Terra non ha precedenti: nell’arco di quasi due milioni di anni, infatti, la crescita demografica è stata così lenta da risultare impercettibile in una sola generazione. Da qui al 2050, invece, la popolazione umana aumenterà di oltre due miliardi di unità. Avere più bocche da sfamare significa, naturalmente, affrontare anche una maggiore richiesta di cibo.
L’autore tratta diversi temi: dall’impossibilità di incrementare le rese delle superfici coltivate perché si sono troppo impoveriti i terreni, al picco dell’acqua e del consumo degli acquiferi fossili; dalla crescente richiesta di proteine animali da parte dei Paesi in via di sviluppo, con conseguente aumento della richiesta di soia per produrre i mangimi, alle numerosissime nuove malattie (circa il 75 per cento) che ogni anno si trasmettono dagli animali allevati all’uomo; dall’aumento dei prezzi del cibo al land grabbing, pratica che vede molti Stati ricchi accaparrarsi i terreni di quelli più poveri per garantirsi risorse in futuro.
Il saggio di Brown è avvincente (e angosciante) quanto uno dei romanzi migliori di Asimov, con l’enorme differenza che i numeri riportati nel libro non sono fantascienza, ma dati sulle riserve alimentari pubblicati da organismi internazionali come Worldwatch Institute e Fao.
Cosa fare per evitare il collasso? La soluzione, secondo l’autore, dipende dalla mobilitazione sociale, dalla creazione di consapevolezza, dalla capacità di fare pressioni su quattro fronti che riguardano la stabilizzazione demografica della popolazione mondiale, l’eradicazione della povertà, la riduzione dell’eccessivo consumo di carne e la revisione delle politiche sui biocarburanti.
E mentre per tre di questi punti dobbiamo confidare nella saggezza dei governi, per uno possiamo agire quotidianamente, nel piccolo, cambiando le nostre abitudini alimentari: scegliendo di comprare meno carne quando andiamo al supermercato…
Per i Vegolosi che considerano la diffusione di dati scientifici e statistici indice di buon senso e aiuto per la presa di coscienza globale.
9 miliardi di posti a tavola – La nuova geopolitica della scarsità di cibo
Lester Brown
Edizioni Ambiente
Euro 18