Expo: “Vitelli dopati” l’inchiesta di Report

vitelli dopati

L’apertura di Expo è agli sgoccioli, mancano solo 4 giorni per il via all’esposizione universale e tutto ciò che riguarda il cibo e l’alimentazione è sempre più sotto i riflettori. E’ di ieri il servizio di Report sui vitelli dopati per ottenere la fettina di carne perfetta: magra, chiara e “costosa” che ha mostrato un sistema in cui tutti, dai grossisti ai macellatori, erano a conoscenza delle siringhe contenenti steroidi sessuali (chiamato “zucchero”) per aumentare il peso degli animali, quindi i guadagni. Ne erano tutti a conoscenza tranne, ovviamente, i consumatori.

Tutto è partito da un caso di corruzione che ha implicato un veterinario del servizio sanitario di Cuneo e che ha portato alla condanna lui e due grandi allevatori di vitelli a carne bianca per il reato di adulterazione e sofisticazione di alimenti e per corruzione del funzionario. Una vera e propria indagine con intercettazioni e pedinamenti, perché i controlli non avevano rilevato nessuna anomalia nelle carni dopate di migliaia di vitelli.

Ecco quindi il racconto di cosa si nasconde dentro quelle stalle: dall’uso sistematico dei farmaci, all’incapacità del sistema di controllo che sostiene che le carni siano sicure al 99% con 4 controlli ogni 70mila capi, di come la politica europea ha consentito negli anni di aggiungere di tutto al latte artificiale, ormai diventato troppo caro, come olio vegetale di cocco, strutto suino, sego bovino oltre alla vasta gamma di antibiotici, senza dimenticare i maltrattamenti.

I vitelli ingrassati negli allevamenti intensivi sono mantenuti al limite dell’anemia per ottenere la carne bianca. Viene fatto loro un prelievo del sangue settimanale per controllare che non salga troppo il livello di emoglobina. E l’uso di sostanze dopanti che aumenta il livello di emoglobina produce gravi effetti collaterali, come lo sbalzo di pressione arteriosa, che provoca emorragie. “Non è l’industria che si adatta alle esigenze del vitello, – dice Sabrina Giannini, autrice del servizio – ma è il vitello che si adatta a quelle dell’industria dei mangimi, dei farmaci, del marcato. Beata ignoranza dei consumatori, tanto la scritta sull’etichetta è sempre: vitello”.

Ma Expo non doveva promuovere le eccellenze italiane? A questo proposito la trasmissione Report, di Milena Gabanelli, ha deciso di dedicare una serie di puntate a tema per cercare di capire qualcosa in più di quello che mangiamo e che finisce nei nostri piatti.

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