Animali nei circhi: in Italia la dismissione bloccata da tre anni, “Franceschini abbia coraggio”

Nessuna novità sulla legge che avrebbe dovuto “dismettere gradualmente gli animali” anche se il nuovo Codice c’è già e attende nei cassetti.

legge circhi iItalia

Tutto immobile. Nei cassetti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali giace, senza attuazione legislativa, il nuovo Codice dello Spettacolo firmato dal ministro Dario Franceschini nel 2017, che prevedeva sul tema circhi: “La revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”.

In una lettera aperta inviata ai giornali, le associazioni Animal Law Italia e Gaia Animali & Ambiente Onlus chiedono al Ministro di uscire dallo stallo legislativo, mettendo finalmente mano ai documenti: “Il nuovo Codice giace inspiegabilmente nei cassetti del Ministero e  potrebbe restarvi ancora a lungo, considerato che non è stato ancora avviato in Commissione Cultura al Senato l’esame del DDL depositato dal primo Governo Conte a maggio del 2019″. Insomma, tutto fermo.

Secondo le associazioni, infatti, è necessario che “si proceda con celerità a rendere efficace la legge n. 175 del 2017, che di per sé è già “morbida” nei confronti del mondo circense, garantendo la possibilità del “graduale superamento dell’uso degli animali. “Si tratta di una legge – si legge nella lettera aperta – che le Istituzioni dovrebbero attuare con urgenza, anche alla luce della pandemia e del periodo che stiamo vivendo, che ha reso evidente l’importanza di intervenire a tutela del mondo animale e di contrastare gli squilibri che la mano dell’uomo causa al Pianeta, anche con lo sfruttamento ingiustificato degli animali al di fuori dei loro habitat”.

L’avvocato Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law Italia, aggiunge: “Con questa lettera abbiamo anche voluto far presente al ministro che non siamo contro la tradizione circense in sé ma contro l’utilizzo di animali: una pratica contraria condannata dalla Federazione dei veterinari Europei e che è stata vietata in sempre più Paesi, senza che ciò abbia impedito la continuazione delle esibizioni con l’utilizzo di clown, giocolieri, trapezisti e altri artisti”. La richiesta, quindi, è chiara: “A Franceschini – spiega il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer – chiediamo di riprendere, con coraggio, la strada verso questo tipo di circo divertente, artistico, poetico ed ispirato, che sostituisca il vecchio e superato circo delle gabbie, delle torture, delle scariche di corrente, dei forconi, degli uncini e dei maltrattamenti”.

Immagine in apertura: Gavin Allanwood

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