L’Unione Europea finanzia con 3,6 milioni di euro la campagna a favore della carne rossa
Magnificherà le qualità del prodotto invitando a consumarlo con orgoglio nonostante le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima campagna pubblicitaria sostenuta dai fondi dell’Unione Europea che promuove un prodotto classificato come “potenzialmente cancerogeno” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Approvata nel 2019 e con la durata di tre anni, l’orgoglio della carne rossa europea è diventato una campagna di marketing già erogata in Francia, Germania, Belgio, Portogallo e Spagna. Il totale finanziato dalla EU è di 3.605.270,72 euro su un totale di 4.506.588, 41 euro.
La campagna: “Diventa un beefatariano“
È stato creato persino un neologismo per promuovere il consumo di carne rossa: “beefatariano” che in italiano potrebbe essere tradotta con l’espressione “carnitariano”, ovvero una persona orgogliosa e consapevole di consumare carne rossa (ossia quella appartenente ai mammiferi) nella sua “dieta bilanciata e ricca di gusto”. Il progetto è stato proposto e sostenuto da Spagna e Belgio attraverso l’associazione di categoria Provacuno, cioè l’Organizzazione Interprofessionale Agraria della Carne di Manzo. L’obiettivo, come spiegato dalla stessa Unione Europea, è quello di “evidenziare i benefici del prodotto e di far sentire il consumatore identificato e supportato nella scelta che lo riguarda. Il comportamento del consumatore può portare al rifiuto di mangiare carne a causa dei molteplici tipi di informazioni presentate al giorno d’oggi, ma anche così i consumatori che scelgono di mangiare carne rossa dovrebbero sentirsi a proprio agio se vogliono riaffermare la loro scelta a favore di questo prodotto”.
La premessa delle motivazioni alla base dell’ok a questo finanziamento è una sola: “Nell’ultimo decennio, in tutta Europa, il consumo di carne fresca ha subito una netta diminuzione” come viene riportato nel documento di sintesi.
Europa contro OMS e IARC
Eppure è ormai nota la posizione resa pubblica nel 2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha inserito nelle sue direttive la carne rossa nella categoria A2 ossia quella dei carcinogeni umani probabili. Nello stesso documento l’OMS inseriva, invece, la carne “processata” ossia gli insaccati, nel Gruppo 1, quello dei “carcinogeni umani certi, con 117 agenti individuati fino ad oggi (ad esempio fumo, alcol, smog, arsenico, benzene)”. Eppure la campagna “Become a Beefatarian” non sembra tenere conto di queste indicazioni, promuovendo anche un decalogo del perfetto mangiatore di carne, con immagini e testi che strizzano l’occhio a bambini, giovani e sportivi. “Un carnitariano – si legge in una delle immagini pubblicitarie – ha una dieta bilanciata e si prende cura di se stesso, inserendo nella propria alimentazione e in quella della sua famiglia, ferro, vitamine e proteine della carne”. E ancora: “Un vero carnitariano non prende vitamine ed integratori, perché sa che con una bistecca avrà tutta l’energia che gli serve per tutto il giorno”.
Ma cosa dice lo IARC a proposito del consumo di carne rossa? “Il rischio di cancro legato al consumo di carne rossa è più difficile da stimare perché il le prove che la carne rossa causa il cancro non è così forte. Tuttavia, se l’associazione di carne rossa e il cancro colorettale sono stati dimostrati essere causali, i dati degli stessi studi suggeriscono che il il rischio di cancro colorettale potrebbe aumentare del 17% per ogni 100 grammi di carne rossa consumata ogni giorno”. E poi: “Molte raccomandazioni sanitarie nazionali consigliano persone a limitare l’assunzione di carne lavorata e di carne rossa, che sono legati ad un aumento dei rischi di morte per malattie cardiache, diabete e altre malattie”.
L’Europa finanzia ma prende le distanze
È curioso notare che sulle immagini della campagna pubblicitaria appare una sorta di disclaimer che recita: “Il contenuto di questa campagna promozionale, rappresenta la visione dell’autore e la sua responsabilità esclusiva. L’Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA), non accetta nessuna responsabilità per l’uso che può essere fatto delle informazioni che contiene”.
Non la prima, non l’ultima
Facendo una rapida ricerca sul portale dell’Unione Europa è possibile visionare molte delle campagne pubblicitarie a sostegno del settore agricolo finanziate con soldi pubblici. Fra di esse un’altra proposta dal Belgio e sempre a favore delle carni rosse, che terminerà nel 2021, e che punta ai consumatori di tre stati: Kuwait, Arabia Saudita e Emirati Arabi. Non solo. Fra il 2015 e il 2017 sempre la carne rossa fu al centro di una campagna denominata “Taste of Europe” e indirizzata ai consumatori turchi e promossa dalla Polonia; anche in questo caso l’Unione Europea finanziò una parte consistente del budget.