Impossible Milk: dopo la carne, anche il latte vegetale che sa di latte “vero”
Annuncio dell’azienda americana che grazie a nuovi fondi di investimento amplia il proprio settore ricerca e propone nuovi prodotti completamente vegetali
Che Pat Brown avesse intenzione di rivoluzionare il sistema mondiale dell’alimentazione a base di proteine animali era chiaro fin da quando lanciò con la sua Impossible Foods, il primo hamburger vegetale che riproduce il sapore della carne e anche il suo comportamento in cottura. “Entro il 2035 sostituiremo la carne animale con quella vegetale” disse nel 2018. Ora è il turno del latte.
Impossible milk: che cosa sarà?
Durante una conferenza stampa virtuale tenutasi martedì scorso, il CEO di Impossible Foods ha annunciato che, grazie agli investimenti ricevuti (circa 700 milioni di dollari), la sua azienda ha in programma di duplicare nei prossimi 12 mesi le persone impiegate nel settore ricerca e sviluppo per lavorare su nuovi prodotti di origine completamente vegetale. Il primo obiettivo è creare un latte vegetale che “chi ama il latte sceglierebbe”: insomma, stesso concetto che per la carne ma applicata ad un bene che viene utilizzato da miliardi di persone nel mondo. In un’intervista alla CNBC, Brown ha spiegato: “Vogliamo che sia più salubre del latte ma che abbia lo stesso sapore e che si comporti nello stesso modo in cucina. L’impatto del sistema alimentare basato sulle proteine animali è enorme e scientificamente provato, quindi è lì che dobbiamo andare a lavorare ed innovare”.
Quando arriverà?
Per il momento il prodotto è solo un prototipo e la formulazione è completamente segreta, si sa solo che si tratta di una bevanda completamente a base vegetale e che i test sono in corso su diverse tipologie di ingredienti. Durante la conferenza stampa è stato mostrato il “latte impossibile” e due sue prime caratteristiche: la capacità di mescolarsi perfettamente al caffè e quella di montare per realizzare un cappuccino. Ma da Impossible Foods spiegano che si tratta solo di test e prove dato che la sperimentazione e il lavoro sul prodotto sono ancora in corso. Nessuna ipotesi, quindi al momento, su una possibile commercializzazione del prodotto.