Il soul food vegan di Stefan e Laquana: “La cucina americana può non essere solo carne”
Dalla Pennsylvania la storia del primo ristorante afro-americano vegan della capitale Harrisburg e della sfida (non solo culinaria) dei suoi proprietari
Dalla piastra di McDonald’s al mac and cheese vegan rivisitato con cottura al forno e contorno di cavoli fritti. E’ stato un “cambio vita” radicale quello di Stefan Hawkins, che con la compagna Laquana Barber ha inaugurato nelle scorse settimana il suo “House of vegans”, uno dei pochissimi ristoranti vegani di Harrisburg, capitale dello Stato americano della Pennsylvania, il primo gestito da afro-americani. E’ stato proprio dopo aver visto come funzionano le grandi cucine dei fast food che la coppia ha deciso di lanciarsi nella ristorazione vegan provando a veganizzare il “soul food”, la cucina tipica della cultura afro.
La cucina americana può non essere solo carne
“La cultura americana ritiene che ogni pasto debba contenere carne, ma non è così“, ha spiegato Stefan alla stampa locale quando l’apertura del ristorante, che sta già riscuotendo delle buone recensioni, ha attirato l’attenzione dei media per la storia particolare dei suoi proprietari. Stefan e Laquana non erano neanche vegani fino a tre anni fa, né avevano mai pensato di aprire un ristorante. Poi, l’esperienza di lui nei fast food e alcuni problemi di salute di lei che sono migliorati soltanto con una progressivo passaggio all’alimentazione 100% vegetale, hanno cambiato i loro piani di vita. Come spesso accade a chi poi decide di darsi alla ristorazione vegan, l’idea è nata da una necessità: per concedersi una cena fuori secondo i propri gusti la coppia per un po’ ha girato i pochissimi ristoranti del circondario, poi ha deciso di provarci in prima persona, a partire dalla cucina di casa. Stefan e Laquana hanno iniziato a cucinare vegan per amici e parenti: “Il 90% non era vegano, ma tutti amavano il nostro cibo – hanno raccontato – Perché, allora, non possiamo farlo?”, si sono detti.
La sfida del soul food vegan
L’idea è stata quella di proporre piatti tipici della cultura afro-americana rivisti in chiave vegan (a proposito di cucina africana vegan, ne parliamo anche sul numero di settembre di Vegolosi MAG nell’intervista a chef Cola, pioniera della cucina vegana in Zimbabwe). E, allora, ecco cavolfiori fritti, jackfruit in versione bbq, patate dolci, mac and cheese con cavolo ricco e hamburgeroni vegani a base di funghi, provolone vegano, cipolle, lattuga e salsa barbecue. Il tutto accompagnato da succhi di frutta fatti al momento e disponibile per l’asporto sia a pranzo che a cena. “Vegan – ha spiegato Stefan – non è una parola molto conosciuta nella comunità afro-americana. Vogliamo fare cultura ed educare le persone: si può essere vegani e mangiare comunque bene e in modo ricco“. Una sfida culinaria, ma non solo: “Siamo il primo ristorante vegano di proprietà nera a Harrisburg. Stiamo facendo la storia – ha raccontato emozionata Laquana -. Essere neri e aprire un’attività non è facile – ha aggiunto il compagno -. Il giorno dell’apertura è stato emozionante perché abbiamo avuto grande sostegno”.