Aumentare le difese immunitarie con la dieta vegana? Lo spiegano i medici
La Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, presieduta dalla dottoressa Luciana Baroni, fa il punto su Covid-19 e alimentazione a base vegetale
Tema delicatissimo quello della relazione fra alimentazione e malattie, ma a più di quattro mesi dall’esplosione della pandemia causata dal virus Sars-CoV-2, la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, che ha festeggiato da poco i vent’anni di attività e sostenuta da circa 1000 esperti in vari campi della medicina, ha cercato di fare il punto sul tema della relazione fra alimentazione vegetale e la malattia Covid-19.
Ci si ammala meno di Covid-19 se si è vegani?
La prima cosa da chiarire immediatamente è che “Non vi sono a oggi evidenze che una dieta a base vegetale sia in grado di ridurre il rischio di contrarre l’infezione da SARS-COV-2”, precisazione fondamentale e importantissima. La SSNV, in una comunicazione alla stampa, ha specificato però anche altri aspetti della lotta a questo virus: “Trattandosi di un’infezione virale – si legge – possiamo sicuramente ipotizzare che un rafforzamento del sistema immunitario e della barriera mucosa, e un miglioramento della flora batterica intestinale possano essere d’aiuto nel ridurre il rischio di contagio, in aggiunta ovviamente alle insostituibili misure di protezione raccomandate”.
Quali sono i cibi vegetali che rafforzano il sistema immunitario?
Ecco l’elenco stilato dalla società scientifica presieduta dalla dottoressa Luciana Baroni, Neurologo, Geriatra, Fisiatra, Nutrizionista esperta in alimentazione a base vegetale.
- Minerali tra cui zinco, ferro, magnesio e selenio, che provengono da frutta secca, cereali e legumi. Le noci del Brasile sono particolarmente ricche di selenio.
- Vitamine, tra cui vitamina A, vitamina E e vitamina C, provenienti da agrumi, kiwi, verdura verde a foglia, cavoli di tutti i tipi, verdura rosso-arancione, frutta secca e semi oleaginosi. Anche la vitamina D è importante per il sistema immunitario (e non solo), ma questa vitamina non si ottiene dalla dieta (nemmeno da quella onnivora), se non in minima parte. È necessaria l’esposizione alla luce solare oppure l’assunzione da integratore.
- Antiossidanti, provenienti da frutta, soprattutto frutti di bosco, verdura verde a foglia, cavoli, cereali integrali, spezie.
- Acidi grassi omega-3, contenuti soprattutto in noci, semi di lino e di chia.
- Fibre, soprattutto solubili, che mantengono sana e vitale la nostra flora batterica intestinale, provenienti da legumi, cereali, frutta e verdura.
Combattere e prevenire alcune malattie con la dieta vegetale
In riferimento al ruolo delle diete a base vegetale, SSNV, specifica sempre nel testo: “Questo tipo di alimentazione è in grado di agire favorevolmente sulle patologie che maggiormente sono risultate associate con gli esiti gravi del COVID-19: ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete. Questa infezione si caratterizza infatti per delle complicanze che possono portare alla morte, e la presenza di queste patologie aumenta il rischio di queste complicanze”.
In più: “Abbiamo a oggi a disposizione molti studi scientifici che supportano il ruolo delle diete a base vegetale nel ridurre il rischio di queste malattie, profilando così un loro effetto positivo indiretto per il COVID-19. A chi pensa che fare prevenzione in corso di pandemia possa essere una misura tardiva, farà piacere apprendere che chi è già affetto da queste malattie può invertirne il decorso abbracciando una dieta a base vegetale.