La parola “Vegano” spesso viene associata all’idea di un individuo che non sa come alimentarsi e che, secondo l’immaginario comune, prima o poi morirà di stenti o incorrerà in gravi mancanze alimentari, dalle vitamine alle proteine. Niente di più sbagliato. Il vegano fa una scelta che non è improntata su nessun tipo di privazione, ma su un’idea lucida di prevenzione e stile di vita meditato.
Sono un giovane studente e atleta che ha aderito a questo tipo di dieta da alcuni mesi: posso assicurarvi che ho un corpo snello, slanciato e forte contemporaneamente, senza alcun tipo di debolezza o carenza fisica; la mia vita è una commistione, nell’arco della giornata, di circa otto ore di studio, quattro di allenamento, un’ora dilazionata per i vari pasti (infatti mangiare e cucinare vegano impiega davvero poco tempo e, quindi, è molto comodo per chi ha una vita frenetica), un’ora di impegni sociali e, infine, otto ore di riposo, che nel mio periodo da carnivoro avevano un forte impatto psico-fisico, ma che ora non solo non sono nemmeno avvertite, ma anzi affrontate con rinnovata energia. Non rinuncio nemmeno ai gusti più golosi.
Non sto idealizzando nulla: sono stati fatti degli studi, da eminentissimi, che postulano non solo gli effetti di cui sto beneficiando io da alcuni mesi fa a questa parte ma anche tanti altri, come la prevenzione dalle malattie autoimmuni, un benessere renale e intestinale maggiore, dimagrimento relativamente veloce e senza alcun tasso di rischio, maggiore longevità e una pelle più pulita con meno secchezza.
Ovviamente è inutile dire che quella delle proteine è una bufala. Sono innumerevoli gli alimenti vegetali ricchi di proteine, partendo dai famosi spinaci e arrivando al riscoperto tofu. Un’altra bufala è quella delle carenze vitaminiche: evitando gli alimenti di origine animale si incorre nell’assenza della sola vitamina B12 presente, in questo periodo di grande rivoluzione tecnologica e igienico-sanitaria nel campo dell’agricoltura, solo nello stomaco degli animali.
Perciò, per chiunque si voglia cimentare in questo nuovo universo, non c’è nulla da temere. Anzi, forse, qualcosa da sperare! È normale che un neofito possa trovarsi smarrito tra nomi come tofu e seitan o possa non sapere da dove cominciare: ci sono passato io e probabilmente anche voi, se non ci fossi io e i miei colleghi qui a guadarvi passo dopo passo nella scoperta del curioso mondo vegano, per vivere in totale serenità questa nuova esperienza. Ad maiora, allora: ai prossimi articoli con i quali percorrerò, sulla base delle mie esperienze, dei consigli di cuochi e degli studi di importanti scienziati, il miglior modo di stare bene e vivere bene.